La vera storia dei denti d’oro trovati in una camera di tortura in Ucraina

Sergey, un dentista sessantenne ucraino, ha rivendicato la proprietà dei denti d'oro rinvenuti

07/10/2022 di Giordana Battisti

Il 4 ottobre il Ministero della difesa dell’Ucraina ha pubblicato due foto: in una si vede una maschera antigas, nell’altra un contenitore di plastica pieno di «corone dentali d’oro». Si tratterebbe, secondo il Ministero, di oggetti trovati all’interno di una camera di tortura a Pisky-Radkivski, nella regione di Kharkiv, in Ucraina, e definita una «mini Auschwitz». Inizialmente si pensava quindi che i denti d’oro fossero stati strappati ai prigionieri ucraini tenuti in ostaggio e torturati dai soldati russi all’interno dell’edificio, ma la notizia è stata smentita dal quotidiano tedesco BILD.

A torture chamber in Pisky-Radkivski. 2 photos. A gas mask that was put on the head of a victim who was covered with a smoldering rag and buried alive. And a box of gold dental crowns. A mini Auschwitz. How many more will be found in occupied Ukraine?
Photo @serhii_bolvinov pic.twitter.com/So4glJlt9N

— Defense of Ukraine (@DefenceU) October 4, 2022

La vera storia della scatola di denti d’oro

I giornalisti della testata giornalistica tedesca BILD hanno visitato il villaggio di Pisky-Radkivski, recentemente liberato, e hanno intervistato alcune persone che hanno confermato la notizia delle torture che alcuni cittadini ucraini hanno subito da parte dei soldati russi. Tuttavia, i denti d’oro non sarebbero stati estratti nel corso delle torture denunciate dal Ministero della difesa e dalla Polizia ucraina. Sergey, un dentista sessantenne ucraino, ha rivendicato la proprietà dei denti d’oro rinvenuti: «Questi denti sembrano quelli della mia collezione che è stata saccheggiata dai russi» ha detto Sergey ai giornalisti di BILD. Il dentista ha sostenuto che i russi abbiano rubato i denti perché pensavano che fossero oro vero, in realtà si tratta di acciaio inossidabile e ha escluso che potessero essere stati estratti alle persone durante le torture: «Provengono da persone che ho curato in più di 30 anni di attività», ha detto Sergey.

Non è chiaro invece da dove provenga la maschera antigas nella foto condivisa su Twitter dal Ministero della difesa. In ogni caso, i giornalisti della BILD hanno intervistato alcuni residenti a Pisky-Radkivski che hanno subito le torture da parte dei soldati russi.

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