Chiude la scuola media di Ventotene per assenza di alunni, dopo aver rifiutato i migranti
12/09/2018 di Enzo Boldi
Ha chiuso l’unica scuola media sull’isola di Ventotene per assenza di alunni. La problematica si era già presentata lo scorso anno – risolta grazie all’iscrizione last minute di due ragazze in terza media -, ma quest’anno nessuno studente dell’isola aveva i requisiti per l’iscrizione. Per sopperire a questa emergenza, il sindaco dell’isola pontina Gerardo Santomauro aveva proposto di ospitare alcune famiglie di migranti, ma i cittadini si erano rifiutati.
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«La proposta di ospitare alcuni migranti per tenere viva la nostra unica scuola media è stata rifiutata dai cittadini – spiega a Repubblica il preside Vito Costanzo -. I prossimi problemi li avremo con la scuola primaria, perché non ci sono più studenti». Per l’anno scolastico che sta per iniziare, hanno presentato la domanda di iscrizione solamente otto bambini per le elementari, numero minimo per istituire una classe.
Ventotene, l’isola che non ha più una scuola media
Per il vicesindaco di Ventotene Domenico Malingeri, intervistato da Repubblica, la soluzione poteva essere quella proposta dal Comune lo scorso anno, cioè di ospitare alcune famiglie di migranti e iscrivere i loro figli alla scuola media per tenerla in vita, ma per diversi motivi – economici e sociali, come le reazioni negative dei cittadini dell’isola pontina – il progetto non è mai partito. «Sono venuti meno i fondi del Ministero – spiega il vicesindaco – e poi la risposta della popolazione non è stata positiva».
I cittadini di Ventotene non hanno voluto ospitare i migranti
I cittadini di Ventotene si lamentano dei servizi già disagiati per loro e le preoccupazioni per l’arrivo di migranti sulla loro isola ha provocato – di fatto – la chiusura della scuola media e (prima o poi) anche di quella primaria. Inquietudini che raccontano la paura di condividere una piccola isola con persone che potrebbero rubare posti di lavoro. Così si è arrivati a una serrata definitiva dei cancelli della scuola perché, come spiega il preside Vito Costanzo, i costi per la riapertura – quando ci saranno di nuovo studenti pronti a iscriversi – saranno insostenibili.
(foto copertina: ANSA /JI)