Vaccino sbagliato a una 17enne, la mamma fa causa all’Ulss
13/06/2018 di Redazione
A una diciassettenne di Fossò è stato somministrato un vaccino sbagliato e scaduto. La famiglia si è così rivolta per vie legali contro l’Ulss 3, sostenuta dal Tribunale del malato.
VACCINO SBAGLIATO: IL RACCONTO DELLA MADRE
La mamma della ragazza ha raccontato la storia a Il Gazzettino: «Ho preso appuntamento con l’ufficio Igiene di Dolo per l’ultimo vaccino previsto dalla legge, il pentavalente contro malattie come pertosse, difterite, tetano, epatite B e poliomielite. Il 16 maggio ho accompagnato mia figlia all’ambulatorio dove un medico ha somministrato il preparato. Dialogando con il medico, però, ho intuito che non le aveva iniettato quello prescritto ma quello pneumococcico. Ho chiesto spiegazioni, il medico ha ammesso di aver sbagliato e si è procurato un pentavalente. Ma subito si è bloccato perché si è accorto che la sostanza somministrata prima era scaduta, da sei settimane. Naturalmente mi sono arrabbiata. Mi ha risposto che non dovevo preoccuparmi, che non ci sarebbero stati problemi per mia figlia, solo l’efficacia del vaccino sarebbe venuta meno». «A quel punto -ha aggiunto la mamma – ho portato via mia figlia. Quindi ho chiesto di parlare con la responsabile del servizio che mi ha accolto e si è scusata. Mentre tornavo a casa, sono stata contattata telefonicamente da un responsabile del Dipartimento che si è nuovamente scusato e mi ha assicurato che mia figlia non avrebbe avuto disturbi e comunque sarebbe stata monitorata gratuitamente. Dopo qualche giorno di riflessione ho deciso di farmi assistere da un avvocato e dal Tribunale del malato. Sono intenzionata a procedere legalmente perché chi si rivolge a una struttura sanitaria ha diritto di trovare la massima sicurezza e tutela». «Abbiamo richiesto – aggiunge il Tribunale del malato – l’urgente attivazione delle verifiche necessarie ad individuare le responsabilità».
La direzione dellUlss 3 ha precisato di aver preso i dovuti provvedimenti sia nei confronti dell’operatore sanitario che non ha controllato adeguatamente la somministrazione del vaccino che nei confronti della famiglia interessata.
(foto ANSA / ALESSANDRO DI MEO)