«Hanno rubato username e password»: attacco informatico ad alcuni giornali italiani

Alcuni giornali italiani hanno subito un attacco informatico. Sono stati colpiti i sistemi gestiti da un fornitore del servizio di edicola digitale con conseguente violazione delle credenziali di accesso degli utenti, di username e password dei lettori. È quanto comunicato in mattinata dall’ufficio abbonamenti del Giornale di Brescia con una mail inviata ai suoi clienti, precisando che non sono stati rubati dati anagrafici o relativi al pagamento.

La mail del Giornale di Brescia: «Attacco informatico ai giornali, cambiate password»

«Gentile lettore – si legge nel messaggio del quotidiano bresciano -, riteniamo doveroso, per motivi di sicurezza e di trasparenza, informarti che il sistema di gestione degli accessi alle edizioni digitali di alcune testate italiane, tra cui la nostra, ha subito un attacco informatico. La violazione è avvenuta su sistemi gestiti dal nostro fornitore del servizio di edicola digitale, che ci ha comunicato di aver già posto in opera tutte le misure necessarie ad evitare il ripetersi dell’evento.  La violazione ha riguardato esclusivamente le credenziali di accesso all’edicola digitale, username e password (criptata), e non altri dati (es. anagrafici o relativi a sistemi di pagamento)».

La mail invita gli utenti, «per impedire eventuali accessi non autorizzati, pur improbabili», a sostituire la password sulla piattaforma e, «ancor più importante», a valutare anche se username e password siano state utilizzate anche per altri servizi online. «In tal caso – si legge – ti consigliamo vivamente di sostituire la password anche su quei portali, come è buona prassi». Vengono anche indicati tre suggerimenti: «Se hai usato quella stessa password per altri servizi, cambiala anche altrove», «Non usare mai la stessa password per tutti i servizi che utilizzi», «Scegli password che puoi ricordare facilmente ma non facilmente individuabili da altre persone: dovrebbero essere lunghe, con numeri e lettere, senza riferimenti a dati personali o di familiari».

(Foto di copertina Dpa da archivio Ansa. Credit immagine: Lisa Forster / dpa)

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