«Non voglio tornare in Libia, mi butto in mare». Sull’Aquarius scatta l’allarme
11/06/2018 di Redazione
Era comprensibile, inevitabile. In 600 persone, per ore, su una nave che esplode già con 400 ospiti. Un uomo a bordo dell’Aquarius ha minacciato di saltare in mare. A riferirlo sono Medici senza frontiere che parla di persone a bordo «sempre più ansiose e disperate». L’uomo non vuole più ritornare in Libia. Davanti alle ore di attesa ha minacciato di buttarsi. Segno questo che testimonia la situazione difficile a bordo della nave.
Crescono ansia e disperazione a bordo della nave #Aquarius. Abbiamo informato tutti sulla situazione attuale. Un uomo ha minacciato di buttarsi in mare, dicendo di aver paura di essere riportato in #Libia pic.twitter.com/uGZ1xy11dO
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 11 giugno 2018
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Ma quale è ora l’attuale situazione dell’Aquarius? La nave dovrebbe esser accolta a Valencia. Dovrebbe. Ma finora (per le 17) non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dal paese iberico. «Abbiamo appreso dai media che il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha offerto Valencia come porto di sbarco per la nave Aquarius ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito da parte dei centri di coordinamento dell’Imrcc di Italia o Spagna». Affermano in una nota Medici Senza Frontiere ribadendo che la situazione a bordo, con diverse persone che hanno bisogno di assistenza medica, richiede una «soluzione urgente». Da questa mattina nave Acquarius è di fatto ferma tra Malta e la Sicilia: i tracciati radar indicano prima una rotta nord-sud e poi est-ovest in un’area a circa 27 miglia nautiche a nord est di Malta e a circa 35 miglia a sudovest della Sicilia. Si tratta, tra l’altro, di una posizione da mantenere in attesa dei rifornimenti da Malta, secondo quanto annunciato dal premier Muscat.
(Foto diffusa via Twitter da MSF)