La storia dell’Unione Editori e creators digitali di ANICA
Nata nel 2021, si occupa dei nuovi modi per fare storytelling attraverso l'audiovisivo e i nuovi mezzi di comunicazione
12/08/2024 di Enzo Boldi
In un mondo, come quello cinematografico, al centro di continue evoluzioni e rivoluzioni, era inevitabile che l’universo del cosiddetto “storytelling” digitale intrecciasse le proprie strade con le forme audiovisive “più tradizionali”. E proprio per far convergere questi due ecosistemi, nell’ottobre del 2021 – in seno ad ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive – è nata l’Unione Editori e creators digitali. A farne parte sono ben 24 imprese italiane che orbitano all’interno dell’industria audiovisiva 4.0.
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Audiovisivo e storytelling digitale sono le due parole chiave attorno a cui ruota l’Unione Editori e creators digitali di Anica. Al proprio interno, infatti, troviamo moltissime imprese che si occupano proprio di questi due universi, in qualità di fondatrici e che – quasi tre anni fa – approvarono il primo statuto: Casta Diva Group, Ciaopeople, Direct2Brain, Dreamcatchers Entertainment, E-live, Except, EIIS, FiloBlu, Gold Enterprise, Hdrà adv & digital, Iter Research, Mad Entertainment, MEET – Digital Culture Centre di Milano, Mobile Idea, Move 2 Ai, Museo Nazionale del Cinema di Torino, NATIVA, NEWCO Management, One More Pictures, Pepperpot, Rai Cinema Channel, Show Reel Agency, Twiceout, e Will.
Unione Editori e creators digitali di Anica, la Storia
Ma quali sono gli obiettivi dell’Unione Editori e creators digitali? La spiegazione, inserita come obiettivo primario anche nello statuto, è molto semplice e al passo con i tempi che corrono, dove il cinema si intreccia (e continuerà a farlo) con nuovi strumenti e metodi di comunicazione, rendendo il concetto di “audiovisivo” molto meno limitativo rispetto al passato:
«Costruire uno spazio di lavoro condiviso e di collaborazione per l’intera filiera digitale dello storytelling di nuova generazione connettendo produttori, distributori, piattaforme fisiche e digitali nonché il mondo dei creators, sempre più centrali nella produzione audiovisiva».
Dunque, si parla di filiera, una parola che rappresenta l’esatta dinamica di quel che accade oggi per i contenuti audiovisivi. Insomma, possiamo parlare di un concreto fil rouge che ha avuto (e ha tuttora) diverse missioni e obiettivi fin dalla sua nascita:
- Rappresentare e dare voce alle aziende e ai professionisti che operano nel settore dei contenuti digitali.
- Promuovere l’industria dei contenuti digitali che orbitano intorno al mondo del cinema, passando anche per la codifica di nuovi mestieri e nuove competenze.
- Collaborare con le istituzioni (sia nazionali che internazionali) per creare un quadro normativo a sostegno dello sviluppo del settore e dell’intera filiera.
- Costruire un network tra le varie figure che fanno parte della filiera (produttori, distributori, piattaforme e creators).
Parliamo, dunque, di una rappresentanza non solo istituzionale e di confronto con politica e legislatori.