Una Pezza di Lundini sparisce dal palinsesto Rai tv, ma un suo programma resiste su RaiPlay

La Rai ha preso consapevolezza dello scollamento tra pubblico televisivo e pubblico da OTT. Ma la decisione fa storcere il naso a molti

28/06/2022 di Redazione

Ogni scelta che riguarda Valerio Lundini ha una sua irriverenza. Anche quella di riconoscergli una assoluta genialità nel ribaltare e nel sovvertire il linguaggio televisivo – il suo Una Pezza di Lundini è uno dei rari prodotti realmente innovativi che si sono visti su tutte le piattaforme media italiane -, ma allo stesso tempo escluderlo dal palinsesto 2022/2023 di Raidue. La Rai ha presentato oggi i suoi programmi per la prossima stagione – come da tradizione – e ha evidenziato la nuova dimensione di Lundini e di una sua trasmissione: non più Una Pezza di, ma un altro format che verrà trasmesso interamente su Raiplay.

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Una Pezza di Lundini non verrà riproposto nei palinsesti di Raidue

Non ci sarà spazio, nemmeno in seconda serata, per il team composto da Valerio Lundini e da Emanuela Fanelli. Entrambi restano nella squadra della Rai, ma con ruoli diversi e – sicuramente – di diverso impatto sul grande pubblico. Lundini sarà, come detto, su RaiPlay; la Fanelli, invece, curerà dei documentari su Rai Cultura che parleranno di personalità comiche.

La scelta della Rai – che nella striscia della seconda serata di Raidue ha fatto scelte molto precise, come quella di EPCC con Alessandro Cattelan – sembra andare nella direzione di una netta separazione tra la programmazione televisiva e quella dell’OTT di RaiPlay. Evidentemente, dalle parti di Viale Mazzini hanno ritenuto più adatto a un pubblico da piattaforma un format firmato da Lundini. La sua Conferenza stampa riprenderà alcuni topic che sono stati proposti anche nel corso delle puntate di Una Pezza di Lundini, come quella delle domande e delle risposte out of context alle quali si sottoporrà un ospite a puntata. Ma cambierà sicuramente il pubblico di riferimento e l’obiettivo del contenuto.

Una scelta che, nella sua apparente modernità (è giusto distanziare il ruolo di un OTT e il ruolo di un palinsesto puramente televisivo), è in realtà molto conservativa: il palinsesto della tv punterà sull’usato sicuro, rinunciando – di conseguenza – a un raro sprazzo di innovazione.

Foto IPP/Felice De Martino

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