Una “pensione da mito”: la mossa di Atene per attrarre i più anziani

Non esiste solo il dumping fiscale sui grandi patrimoni e sui profitti delle imprese. In un’Europa all’ombra delle recessione, dove i patrimoni dei più anziani sono superiori a quelli dei giovani, la terza età è ormai una sorgente di reddito e consumi. Lo sa bene il Portogallo che da anni ha promosso una politica di incentivi fiscali vantaggiosi per attrarre i pensionati da tutta Europa che possono così, nel paese atlantico, vivere a degli standard impensabili nei paesi di appartenenza. E lo sa Atene che, sull’onda dell’esempio portoghese, ha varato una proposta di legge per tassare appena il 7% il reddito ricavato da pensioni o attività produttive per dieci anni per tutti i pensionati che decideranno di trasferire la loro sede fiscale nel Paese Ellenico.

Repubblica ricorda che la proposta di Atene ricorda da vicino quella italiana, approvata in Italia con la legge di bilancio 2019, che garantisce una flat-tax al 7% agli stranieri che vanno a vivere in Paesi del sud con meno di 20mila abitanti. L’obiettivo era ridare linfa vitale e rinverdire l’economia dei piccoli centri urbani del Belpaese che rischiavano l’abbandono. La proposta greca ricalca un po’ questo modello, ma si inserisce nella disperata richiesta di liquidità da parte di Atene dopo la crisi epocale degli anni scorsi.

Anni fa la Grecia aveva approvato la Golden Visa: ovvero l’approvazione della cittadinanza per tutti gli stranieri disponibili a investire almeno 250mila euro in proprietà immobiliari. Negli anni scorsi, inoltre, gran parte, delle infrastrutture fondamentali del Paese erano state rilevate da importanti aziende internazionali, in prevalenza tedesche e cinesi.  Ora, nella disperata richiesta di liquidità, Atene cerca di attrarre i ricchi pensionati europei (e non solo) proponendo una “pensione da mito”, in una dinamica che ha contraddistinto, per altri versi,  la costituzione di molti paradisi fiscali europei

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