È morto il partigiano Eros, addio a Umberto Lorenzoni
19/11/2018 di Redazione
Nell’ultimo video che circola sui social network e che risale ormai a più di due anni fa, Umberto Lorenzoni era intervenuto a una manifestazione di Possibile e aveva cantato Bella Ciao insieme agli organizzatori. Nella serata di ieri, 18 novembre 2018, all’età di 92 anni, si è spenta una delle voci storiche della Resistenza italiana. Meglio conosciuto come il Partigiano Eros, Lorenzoni era da sempre attivo nell’ambito dell’antifascismo. Negli ultimi anni era stato il presidente della sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani) di Treviso.
Umberto Lorenzoni è morto: il cordoglio della politica
Addio #UmbertoLorenzoni, comandante Eros. Porteremo sempre con noi la sera d’estate in cui abbiamo ascoltato le tue parole e abbiamo cantato insieme #BellaCiao. pic.twitter.com/PKfnbDBfh2
— Possibile (@PossibileIt) 19 novembre 2018
Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte del mondo politico a lui più vicino. Con la sua scomparsa, se ne va un’altra voce storica di quegli anni così difficili, in cui l’Italia era divisa in due e in cui in molti avevano deciso da che parte stare, cercando di dare una fortissima mano alla liberazione del nostro Paese dal nazifascismo e dagli orrori della guerra.
Tra i tanti episodi per cui il partigiano Eros si ricorda, c’è quello del rifiuto di una medaglia al valore per il suo ferimento in una battaglia sulle Prealpi Trevigiane. Lorenzoni chiese che la stessa medaglia fosse assegnata a un suo compagno scomparso in quella stessa azione.
Il contributo alla Resistenza di Umberto Lorenzoni
«Con lui oggi perdiamo un’instancabile testimonianza della lotta partigiana e dei valori che essa difendeva, valori che Umberto ha portato avanti in tutta la sua attività pubblica, credendo in particolar modo nell’importanza di consegnarli alle generazioni future perchè essi fossero patrimonio di tutti e non solo di chi aveva lottato direttamente contro la dittatura fascista – ha scritto l’associazione Binario 1, in prima fila per il ricordo della Resistenza -. Anche per questo è stato uno di quelli che ha sempre creduto nel progetto di Binario 1, volendo fortemente che l’ANPI fosse tra i suoi fondatori».
[FOTO dalla pagina Facebook dell’associazione Binario 1]