L’Ufficio parlamentare boccia il Def? Il M5S se ne infischia: «Furono nominati da Grasso e Boldrini»

10/10/2018 di Redazione

L’Ufficio parlamentare di bilancio boccia le cifre sulla crescita economica messe nero su bianco dal governo nella nota di aggiornamento al Def. Il Movimento 5 Stelle risponde infischiandosene, accusando presidente e consiglieri dello stesso Upb di rispondere alla maggioranza di centrosinistra, di essere stati nominati dagli ex presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini, e ribadendo l’intenzione di non fare retromarcia sulla manovra finanziaria. È questo uno dei tanti botta e risposta di ieri, nuova giornata di aspro confronto sulla legge di Bilancio.

L’Ufficio parlamentare boccia il Def? Il M5S: «È un organismo che risponde all’opposizione»

L’Ufficio parlamentare non ha validato la previsione sul pil per il 2019 della nota al Documento di economia e finanza giudicandola «eccessivamente ottimistica», come ha spiegato il presidente Giuseppe Pisauro in audizione alle Commissioni Bilancio. Dall’aumento dello spread registrato negli ultimi mesi, inoltre, deriverebbe una maggiore spesa per interessi di 17 miliardi di euro tra il 2018 e il 2021.

«Ricordiamo bene – è stata la risposta del Movimento 5 Stelle in serata in un post su Facebookchi ha nominato Giuseppe Pisauro, Alberto Zanardi e Chiara Goretti, rispettivamente Presidente e consiglieri dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, organismo teoricamente indipendente che valuta le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del governo. Furono Pietro Grasso e Laura Boldrini nell’aprile 2014, durante il governo Renzi». Quindi, una domanda: «Cosa potevamo aspettarci da un organismo che risponde ancora ad una ex maggioranza oggi ridotta a rabbiosa opposizione?».

«Non sono indipendenti, giudicano in base a obiettivi politici»

«Veniamo da un recente passato – sostiene il M5S – in cui i governi gonfiavano sistematicamente le stime di crescita per promettere alla Ue un deficit più basso di quello poi realizzato a consuntivo. Ora il governo stima una crescita per il 2019 di soli 0,6 punti più alta di quella prevista a bocce ferme (+1,5 invece di +0,9) nonostante le tante misure espansive proposte (investimenti produttivi, reddito di cittadinanza, detassazione per le imprese). E l’Upb che fa? Ci boccia le stime! Si conferma un organismo tutt’altro che indipendente, che giudica i documenti finanziari in base ad obiettivi strettamente politici. Questi veri e propri atti di guerra non ci fermeranno».

Il M5S nel suo post, così come i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ribadisce che non è intenzione del Movimento e della Lega fare passi indietro sulla legge di Bilancio. «La Manovra del Popolo – concludono i pentastellati – andrà avanti, perché ciò che abbiamo promesso, e per cui siamo stati votati insieme alla Lega da 17 milioni di italiani, va realizzato. Senza se e senza ma».

(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / CLAUDIO PERI)

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