No, l’UE non ha vietato la vendita o l’affitto di case di classe energetica E, D e C

Si tratta di una bozza di un provvedimento che dovrà essere ampiamente rivista e che prevede - anche nell'attuale formulazione - delle condizioni ben precise

10/12/2021 di Gianmichele Laino

La E, la D o la C? Sembra un remake dei Fatti Vostri e delle buste da far scegliere ai telespettatori che partecipano ai quiz da casa. Invece si tratta di classi energetiche di edifici immobiliari che, stando alla vulgata diffusa in questi giorni, tra qualche anno dovrebbero condizionare pesantemente il mercato della vendita e degli affitti di abitazioni. Titoli di giornale, post sui social network e comunicati stampa di esponenti politici vanno tutti in un’unica direzione: l’Unione Europea vieterà la vendita e l’affitto di appartamenti che hanno un impatto energetico elevato. Ma è vero? In realtà le cose non stanno proprio così.

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UE vieta vendita case ad alto impatto energetico? Non è così

I titoli di alcuni quotidiani sulla questione non prendono in considerazione alcuni presupposti: stiamo parlando di un documento bozza, che ancora dovrà essere discusso nel merito e che la Commissione Europea, al momento, non commenta. Non avrebbe senso, stando ai suoi portavoce, farlo: il documento di partenza, infatti, potrebbe essere modificato nella sostanza e quindi rilasciare delle dichiarazioni in merito – come diversi politici italiani stanno facendo, con il solito metodo del processo alle intenzioni, soprattutto quando si parla di Unione Europea – potrebbe essere controproducente per l’opinione pubblica.

La verità è che il problema dell’efficientamento energetico delle abitazioni è un tema che dovrà essere affrontato. Nella bozza che sta circolando – e che è stata presa in esame da diverse testate italiane che hanno fatto titoli allarmistici – si prevede effettivamente che le case che non rientrano nella classe energetica E al 2027, D al 2030 e C al 2033 potrebbero avere problemi nelle trattative di compra-vendita e in quelle di affitto. Ma attenzione: non stiamo parlando di tutte le case. Gli appartamenti nei condomini, infatti, sembrano essere esclusi da questo tipo di indicazione. E anche per le unità immobiliari che rientrano in quelle classi energetiche più dispendiose ci sono dei limiti dettati dalla «fattibilità tecnica, funzionale ed economica».

Non tutte le case, non in tutte le situazioni. E – soprattutto – l’orizzonte temporale sarà molto ampio. Il tutto condito dal fatto che il documento di cui si sta parlando è una bozza. Un po’ poco, al momento, per diffondere allarmismi antieuropeisti, non trovate?

Foto IPP/Mauro Chierico

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