Udine, donna di 30 anni denuncia: «Abusata a Capodanno in piazza, mentre scattavo una foto»

02/01/2020 di Redazione

Pensava di trascorrere un sereno Capodanno in piazza a Udine. Una ragazza di 30 anni, invece, ha vissuto un vero e proprio incubo, proprio a cavallo della mezzanotte che ha dato inizio al 2020. La donna aveva trascorso la serata in un locale all’interno del quale lavorava il suo ragazzo. Dopo la cena e dopo il brindisi di mezzanotte aveva intenzione di trascorrere il resto della serata in piazza Primo Maggio a Udine, dove era in corso il concerto organizzato dalla città.

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Udine, il racconto di una donna: «Violentata in piazza a Capodanno»

Prima, però, la ragazza avrebbe voluto scattare una fotografia della piazza vista dall’alto. Per questo motivo, era salita sulle scale del castello. Voleva avere una visuale panoramica sulla folla assiepata e sui festeggiamenti per il primo dell’anno. Proprio qui, invece, avrebbe incontrato il proprio molestatore.

Stando al racconto della donna, infatti, un uomo le si sarebbe avvicinato. Per prima cosa le aveva proposto di baciarla. Dopo il primo rifiuto della ragazza, tuttavia, l’uomo si è fatto sempre più insistente e violento, le avrebbe strappato la biancheria che indossava e, una volta immobilizzatala, avrebbe abusato di lei.

Com’è andata la storia della 30enne di Udine

Soltanto in un secondo momento, dopo aver recuperato il suo telefono – caduto a terra dopo la colluttazione -, la donna sarebbe riuscita a contattare il padre, fatto che ha costretto l’assalitore a fuggire facendo perdere le sue tracce.

La donna è stata ascoltata dalle forze dell’ordine nell’immediatezza del fatto, mentre – per motivi prettamente burocratici – ha formalizzato la denuncia nella giornata di oggi. Una violenza in un luogo pubblico, in una notte di festa. La ragazza avrebbe chiesto invano aiuto: i rumori della piazza, il volume alto della musica avrebbero coperto le sue grida disperate.

Tuttavia, il caso ha destato i soliti leoni da tastiera che, sui social network, hanno preferito fare ipotesi sull’eventuale abbigliamento della donna o sulla veridicità del suo racconto. Vedere questi commenti, è già di per sé molto grave e non fa altro che confermare un dato statistico divulgato dall’Istat in novembre, quando è stato accertato che il 39% degli italiani, in casi di stupro, attribuisce delle responsabilità alle donne. Ancor più grave se le autorità non hanno ancora accertato la dinamica dei fatti, ma hanno semplicemente raccolto una denuncia di un fatto che, se confermato, sarebbe gravissimo e terribile.

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