Twitter può essere considerato uno strumento utile per il giornalismo? L’intervista a Pietro Raffa
Come è cambiato il rapporto di Twitter con il mondo dell'informazione nel corso del tempo? Le modifiche più recenti e le dichiarazioni di Musk sono davvero funzionali a promuovere l'utilizzo della piattaforma per diffondere notizie?
13/01/2023 di Giordana Battisti
Twitter è un social network che viene spesso utilizzato dai professionisti dell’informazione come strumento utile al fine di diffondere e condividere notizie e per commentarle e confrontarsi con altri utenti sulle stesse. Allo stesso tempo, ci sono sia utenti che sfruttano la possibilità di informarsi attraverso questo mezzo sia utenti meno interessanti a questo aspetto del social network e che preferiscono utilizzarlo per altri scopi. Pietro Raffa, amministratore delegato e Head of Digital di MR & Associati Comunicazione ed esperto di comunicazione, ha spiegato a Giornalettismo come è cambiato Twitter nel corso degli ultimi anni soprattutto nel rapporto con il giornalismo.
Ogni utente sceglie dunque di utilizzare una determinata piattaforma nel modo che più preferisce. Quando Musk alla fine di ottobre del 2022 stava per concludere il processo di acquisizione dell’azienda aveva scritto in un tweet che una delle cose migliori di Twitter è che incoraggia il citizen journalism, un modello di giornalismo che prevede che i cittadini diventino gli artefici della notizia e non ne siano semplici fruitori. Questo sarebbe possibile attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali, compresi soprattutto i social network. L’opinione di Pietro Raffa è che la piattaforma in realtà non abbia favorito in modo molto evidente il citizen journalism, anche per questioni legate al funzionamento stesso dell’algoritmo, ma che anzi si stia evolvendo verso altre direzioni.
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Come si è evoluto il rapporto di Twitter con il giornalismo e il mondo dell’informazione?
Anche per quanto riguarda il rapporto di Twitter con il mondo dell’informazione, spiega Raffa, ci sono punti di vista differenti che dipendono dal modo in cui si percepisce questa piattaforma. Da un lato il social network è sempre stato considerato come uno strumento per raccontare quello che stava accadendo in un certo luogo e in un certo momento ma in realtà questo è accaduto in pochi casi e Twitter si è evoluto per diventare un luogo virtuale dove esprimere la propria opinione su vari temi. Dall’altro lato c’è però una cerchia consistente di giornalisti che ha costruito una propria community su Twitter ottenendo anche un seguito notevole. Questo, secondo Raffa, è un aspetto molto interessante di questo social network ma che rappresenta una tendenza opposta rispetto alla pretesa di «orizzontalità» che sembrava essere il principio su cui la piattaforma si sarebbe basata, cioè il principio secondo cui chiunque avrebbe potuto utilizzare il social come se fosse un giornalista.
I cambiamenti recenti di Twitter: la gestione Musk e il futuro dell’informazione sui social network
Secondo Raffa anche Twitter starebbe diventando, sulla scia di TikTok, una piattaforma di intrattenimento. TikTok utilizza un algoritmo funzionale all’intrattenimento degli utenti e si configura come un social network diverso da quelli che invece si basano sulle relazioni tra gli utenti. Il mercato dell’informazione più in generale sta sfruttando sempre di più i contenuti multimediali e Twitter sta facendo lo stesso. La decisione di dare la possibilità di inserire più contenuti multimediali in un tweet non sarebbe funzionale all’utilizzo del social network come mezzo per diffondere notizie ma si tratta di modifiche che servono appunto per andare nella direzione indicata da TikTok.
Un esempio evidente è che «TikTok mostra spesso contenuti di persone che non fanno parte della cerchia di utenti seguiti da un certo utente e mostra anche contenuti che non hanno livelli di interazione molto elevati proprio al fine di promuovere diversi contenuti e permettere all’utente di esplorare la piattaforma».
Secondo Raffa lo scopo principale di Musk è quello di portare il maggior numero possibile di utenti sulla piattaforma e non di favorire il suo utilizzo per uno scopo preciso o da parte di una cerchia ristretta di persone. Le sue decisioni e i cambiamenti che ha effettuato da quando è diventato proprietario della società si possono guardare tutte alla luce di questa premessa. «Più si creano degli scontri sulla piattaforma, quindi più è alto il livello di polarizzazione, più le persone interagiscono e sono portate a restare sulla piattaforma», spiega Raffa. «Anche la decisione di riabilitare l’account di Donald Trump è funzionale a creare uno scontro tra fazioni che sostengono idee diverse. Paradossalmente anche la diffusione di fake news può contribuire ad aumentare la tossicità del dibattito creando uno scontro tra chi diffonde fake news e chi invece fa fact-checking e questo può attirare l’interesse degli utenti». In questo caso sembra che valga la pena perdere una parte di pubblico, quella più interessata a ottenere informazioni corrette e verificate e che per motivi etici è spinta a non frequentare una piattaforma dove queste non trovano grande spazio, al fine di ottenere il maggior numero di utenti possibile.