Un turista italiano è caduto in un’opera d’arte in Portogallo
21/08/2018 di Enzo Boldi
Per capire fino in fondo l’arte bisogna immedesimarcisi. Questo consiglio è stato preso troppo alla lettera da un turista italiano in visita al Museo Serralves, a Oporto. L’uomo di 59 anni è caduto all’interno della «Discesa al limbo», opera dell’artista contemporaneo Anish Kapoor. Nel tentativo di verificare se si trattasse di un’illusione ottica, lo sventurato connazionale si è avvicinato troppo all’opera d’arte – un buco sul pavimento della profondità di oltre 2,5 metri – cadendo rovinosamente.
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Il turista italiano ha riportato diverse contusioni in più zone del corpo, ma è stato già dimesso dall’Ospedale S. Antonio della città portoghese. Quel foro sul pavimento, profondo oltre 2 metri e mezzo, è un’opera d’arte dell’artista britannico, di origini indiane, Anish Kapoor che risale al 1992, prendendo spunto dall’omonimo dipinto del 1492, del pittore rinascimentale Andrea Mantegna.
Turista italiano Portogallo, la sottile linea tra realtà e opera d’arte
«È una discesa nell’oscurità, non un foro sul terreno», aveva spiegato Kapoor alla presentazione della sua opera d’arte. Evidentemente, però, il turista italiano – seguendo il metodo di San Tommaso – ha preferito constatare con i propri occhi. Anzi, in carne e ossa. I vertici del Museo Serralves assicurano che tutte le misure di sicurezza attorno a alla «Discesa al limbo» sono state rispettate, quindi l’incidente è stato causato dalla improvvida curiosità del 59enne che non ha rispettato le segnalazioni di pericolo in quella zona della mostra.
Turista italiano Portogallo, il privilegio di esser stato parte di un’opera d’arte
Nonostante il Museo abbia respinto qualsiasi addebito di responsabilità, i vertici hanno assicurato che verrà ulteriormente incrementata la segnalazione di pericolo, per evitare che un altro fatto del genere accada e coinvolga altri sprovveduti avventori. Per il turista italiano, oltre ai momenti di paura e a qualche ammaccatura sparsa lungo il suo corpo, il privilegio di aver varcato il confine tra mondo reale e opera d’arte.