Trump vuole bombardare gli uragani con “bombe nucleari”
26/08/2019 di Daniele Tempera
Sembra una brutta barzelletta, ma molto probabilmente non lo è. Secondo il sito di informazione Axios , il Presidente americano Donald Trump avrebbe ripetutamente chiesto ai funzionari della sicurezza nazionale di vagliare la possibilità di fermare l’arrivo di uragani sulle coste statunitense con bombe nucleari, prima che approdino negli Usa. Secondo fonti del sito, lo stesso Trump si sarebbe rivolto a una platea di militari, durante un briefing, paventando questa fantasiosa possibilità: “Ho capito. Si formano davanti alla costa africana, mentre attraversano l’Atlantico sganciamo una bomba nell’occhio dell’uragano e lo distrugge. Perche’ non possiamo farlo?”.
Bombardare gli uragani: la fissa del Presidente
Sempre secondo fonti riportate da Axios, Trump avrebbe già evocato la possibilità nel 2017, senza menzionare però le armi nucleari. Nel corso dell’incontro, inoltre, il Presidente americano avrebbe chiesto quanti uragani si riuscirebbero a fermare con questo sistema. Non ci è dato sapere quale sia stata la reazione dei presenti, mentre da Washington regna il silenzio.
Per ora infatti non arriva nessuna conferma: “Non commentiamo discussioni private che il Presidente potrebbe (o non potrebbe) avere avuti con il team della Sicurezza Nazionale” fanno sapere della Casa Bianca.
Quello che traspare chiaramente invece, è l’ironia amara di un Presidente che ha sempre negato il cambiamento climatico e che ora vorrebbe risolvere i suoi effetti nefasti con bombe nucleari, come se i fenomeni atmosferici (spesso innescati dall’inquinamento umano) fossero potenze straniere da combattere.
The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 6, 2012
L’idea invece non è nuova, ma risale addirittura all’amministrazione Eisenhower (venne concepita da scienziati dell’epoca), mentre appena 3 settimane dopo l’elezione di Trump, il magazine National Geographic pubblicò un lungo articolo sulla storia di questa idea bizzarra e nefasta. Un’idea che sembra avere nuova vita, nel tempo del populismo e dell’antiscientismo globale.