Trump, nonostante Truth Social, si è lasciato una porta aperta per tornare su Twitter
I contratti firmati valgono più di ogni sua dichiarazione: in passato aveva promesso di non voler tornare più su Twitter
17/05/2022 di Redazione
Donald Trump non è poi così certo di abbandonare per sempre Twitter e di buttarsi a capofitto nel suo nuovo progetto social proprietario, The Truth Social. L’ex presidente degli Stati Uniti, a livello contrattuale, si è lasciato aperto una porta per poter tornare su altre piattaforme social, nonostante abbia costruito lui stesso una piattaforma per ovviare al fatto di essere stato bannato dai principali big come Meta e Twitter. Nel contratto di esclusiva firmato con The Truth Social (di cui, oltre a essere il proprietario, è anche la star indiscussa) ci sono diversi margini per poter aggirare il problema.
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Trump torna su Twitter, la clausola nel contratto con The Truth Social
«Il presidente Trump – si legge nel contratto che disciplina il rapporto da “influencer” con The Truth Social – è generalmente obbligato a pubblicare qualsiasi post dei social media su TruthSocial e non può pubblicare lo stesso post su un altro sito di social media per 6 ore. Successivamente, è libero di pubblicare su qualsiasi sito a cui ha accesso». Due cose sono curiose. La prima è che Donald Trump, nonostante sia stato l’animatore del progetto Truth Social e nonostante ne sia il proprietario, abbia comunque firmato un contratto di esclusiva, come se fosse un influencer esterno alla società.
Non solo: in questo contratto non chiude definitivamente le porte ad altre piattaforme. Il fatto che Trump possa postare gli stessi scritti su altri social network dopo 6 ore dalla prima pubblicazione su Truth Social è un modo per tenere il piede in due scarpe. Anche se ci si interroga sull’efficacia di un eventuale tweet di Trump vecchio di 6 ore rispetto alla prima sua uscita su Truth Social: innanzitutto perché social network come Twitter (o anche la stessa piattaforma di Trump) sono costruiti per privilegiare il qui e l’ora; poi perché, storicamente, Donald Trump è stato un twittatore seriale, una persona che era in grado di spaziare dall’uno all’altro argomento a pochi minuti di distanza. Insomma, così facendo ci sarebbe un Trump del mattino e un Trump della sera: il primo su Truth Social, il secondo sulle altre piattaforme, in differita.
La clausola sul contratto rappresenta comunque una evoluzione rispetto ad alcune parole che erano state pronunciate da Trump dopo l’annuncio dell’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk: meno di un mese fa, l’ex presidente Usa aveva garantito che non sarebbe tornato su Twitter, nonostante considerasse Musk una brava persona e un ottimo imprenditore. Il contratto firmato con The Truth Social racconta un’altra verità.