L’ennesima figuraccia di Trump su Twitter

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Attacca il segretario di Stato repubblicano in Georgia Brad Raffensperger per via di un fratello che lavora in Cina. Ma è solo uno che ha lo stesso cognome

Quando vedi complotti ovunque, forse il complotto sei tu. Donald Trump continua a vedere i fantasmi, anche all’interno del partito Repubblicano. L’ultimo caso riguarda il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger reo, secondo l’ormai ex Presidente degli Stati Uniti, di non aver ribaltato il risultato elettorale perché ha un fratello che lavora in Cina. Peccato che la persona protagonista di questa teoria della cospirazione trumpiana sia solamente un omonimo e che quindi la teoria del Presidente uscente sia una clamorosa bufala. Eppure il Tweet di Trump su Raffensperger è ancora lì.



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Da quando ha perso le elezioni – vinte da Joe Biden – Donald Trump continua a fare come una mosca che sbatte su una lampadina accesa: utilizza i social per lanciare teorie del complotto e della cospirazione che, poi, si rivelano immense bufale. E l’ultima è partita in questo tweet di Trump su Raffensperger pubblicata su Twitter.



Trump su Raffensperger, la bufala diffusa al mondo su Twitter

Facendo qualche rapida ricerca, però, la verità è ben diversa da quella che sostiene il Presidente Usa uscente. Effettivamente esiste un Ron Raffensperger che lavora in Cina e ha come ruolo quello di ‘CTO of Huawei Enterprise Storage Solutions’. Peccato che si tratti solamente di un caso di omonimia. Come spiega Gdp, il segretario di Stato repubblicano della Georgia ha sì un fratello (e due sorelle), ma non si chiama Ron. È un comune cittadino che non ha nulla a che vedere con la Cina e con la politica.

I fantasmi dopo la sconfitta

Ormai Donald Trump vede fantasmi ovunque. Anche dentro casa sua. Questa volta se la prende con un rappresentante del suo stesso partito, citando bufale (probabilmente lette da qualche parte sui social, senza far fare una rapida e repentina ricerca al suo staff). Il voto in Georgia è vicino, quindi torna a martellare come fatto durante tutta la campagna elettorale per le Presidenziali. Anche a costo di scrivere fake news da dare in pasto ai suoi elettori.