In un tweet la rabbia di Trump con McConnell: “Hai ceduto troppo presto”

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Il presidente uscente sempre più solo nella sua lotta per sovvertire il risultato delle elezioni

Arriva nella notte l’attacco di Trump contro McConnell. Sempre più solo nella sua lotta per sovvertire il risultato delle elezioni dello scorso 3 novembre, il presidente uscente ha scatenato la sua rabbia in un tweet contro il leader repubblicano al Senato, vero deus ex machina del GOP, che dopo il voto dei Grandi Elettori di lunedì ha riconosciuto per la prima volta la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris. Una mossa che isola in maniera importante l’inquilino della Casa Bianca nel panorama politico americano.



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Il tweet di Trump contro McConnell e la rabbia del presidente

Sempre più nervoso e isolato, dopo aver attaccato chiunque mettesse in dubbio le sue non provate accuse, adesso arriva l’attacco di Trump contro McConnell, vero uomo forte del partito, che dopo la certificazione dei Grandi Elettori ha deciso di mettere fine alla charade messa in piedi dalla Casa Bianca e riportare il partito nei ranghi. Per questo, secondo gli esperti, Trump ha attaccato anche lui, con un tweet in cui posta un link a un articolo del Daily Mail che riporta le critiche dei suoi alleati al leader repubblicano del Senato per aver riconosciuto la vittoria di Biden, e ricorda a “Mitch” di aver ottenuto 75 milioni di voti, “un record per un presidente in carica” e lo accusa di aver “ceduto troppo presto”. Poi l’attacco finale: “Il partito repubblicano deve imparare a combattere. La gente è arrabbiata”.



Le reazioni social al tweet di Trump contro McConnell

Le parole di Trump contro McConnell non hanno solo sancito una rottura importante nella catena di comando del GOP, visto che Trump resta senza dubbio il leader carismatico che catalizza i voti ma McConnell è l’uomo che controlla il partito nelle stanze del potere, ma hanno anche dato il via a una campagna di attacchi contro il senatore del Kentucky. E così fedelissimi trumpiani hanno iniziato a postare foto e link sui presunti rapporti della moglie di McConnell, Elaine Chao, responsabile dei Trasporti nell’amministrazione Trump, con il partito comunista cinese. Altri invece rilanciano le richieste di lasciare il Partito Repubblicano e fondare un nuovo partito, dando fiato al movimento di pensiero che potrebbe costare al GOP i due posti al Senato della Georgia, consegnando quindi ai Democratici la Camera Alta e togliendo il potere di veto proprio a McConnell. Proteste, accuse e “minacce” che sembrano dimostrare una volta di più che Trump è ormai un fenomeno a sé, che potrebbe anche preferire la vittoria del nemico esterno (i democratici) per far perdere chi lo sfida all’interno.