No, la Regione Lazio non ti ha inviato 350 euro di buono spesa alla Coop

Si tratta del solito tentativo di phishing: a fine maggio, gli stessi contatti telefonici avevano ricevuto un sms con un presunto buono benzina

14/06/2022 di Gianmichele Laino

Unire due grandi classici dello smishing – ovvero del phishing via sms. L’individuazione di un mittente istituzionale, in cui il destinatario finale tende a riporre la propria fiducia; la trappola del buono spesa presso una delle catene di supermercati più famosa in Italia. Sono due ingredienti che caratterizzano l’ultima truffa del buono spesa Coop che viaggia via sms.

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Truffa del buono spesa Coop da 350 euro inviato dalla Regione Lazio

Non è la prima volta che la Regione Lazio si trova al centro di operazioni di smishing di questo tipo. Infatti, alla fine del mese di maggio, diversi utenti erano stati raggiunti da un sms che utilizzava proprio questo mittente (si tratta, in realtà, di un numero che non corrisponde affatto con nessuno dei canali ufficiali dell’ente locale) per offrire un presunto buono benzina che nessuno aveva finanziato. Adesso, sempre lo stesso mittente ha inviato questo testo:

Gentile utente, sei stato premiato per ricevere un buono spesa della Coop da 350 euro!

Il link, ovviamente, indirizza a una pagina in cui vengono fatti compilare alcuni campi con lo scopo di attingere a quei dati personali e di riutilizzarli in seguito. È questa, infatti, la tecnica base del phishing: inserire un link in un sms o in una mail che – alla fine – risulterà fatale per l’utente che ci cliccherà.

Inoltre, è molto frequente che i truffatori utilizzino come esca un buono spesa collegabile a una grande e nota linea di supermercati (in questo caso è la Coop, ma in passato si è verificato un episodio simile con Conad o con Carrefour, tanto per citarne alcuni). In tutto questo, grave danno di immagine anche per la regione Lazio che viene indicata, senza alcun tipo di corrispondenza, come mittente: non si capisce perché, tra l’altro, un ente pubblico dovrebbe “sorteggiare” alcuni fortunati cittadini (senza criterio legato a reddito o altri requisiti) per erogare un buono spesa spendibile, tra l’altro, in un’unica catena di supermercati.

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