Trivelle, ancora scontri dentro al governo. Sergio Costa: «Io non firmo»

Il governo giallo-verde continua a spaccarsi: argomento di diatriba adesso è la questione delle trivelle nel mare Jonio. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa annuncia che la sua posizione è e resterà contraria, anche con il rischio di dover «tornare a fare il generale dei carabinieri», ma contro di lui si schiera il leghista viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia che risponde: «L’iter è in corso, Costa non può fare quello che vuole».

Caos Trivelle, Sergio Costa ribadisce il no fermo: «Io non firmo, a costo di essere sfiduciato»

Il no categorico del ministro dell’ambiente è stato ribadito durante l’intervento ad un evento a Pescara. «Sono per il no alle trivelle, le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo» ha detto Sergio Costa, che non è spaventato dalle conseguenze politiche della sua posizione: « Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza». Non servirebbe a nulla nemmeno eventuale via libera della Commissione Via-Vas, continua il ministro dalla sua pagina Facebook, dove ricorda che gli investimenti vanno fatti nella direzione delle energie rinnovabili. «Ricordo che un miliardo di euro investito in rinnovabili ed efficientamento energetico crea fino a 13 mila posti di lavoro» si legge nel post pubblicato su Facebook, che continua «È anche una questione economica: vogliamo puntare sulle fossili, che impoveriscono il territorio e che creano pochi posti di lavoro o sulle rinnovabili, perseguendo gli obiettivi di sostenibilità europei, aiutando il clima e creando tanti posti di lavoro?». «Mi farò dei nemici? Saranno gli stessi nemici dell’ambiente e del Paese» conclude Sergio Costa.

Non firmo e non firmerò autorizzazioni a trivellare il Paese anche se dovesse esserci il parere positivo della…

Gepostet von Sergio Costa am Mittwoch, 23. Januar 2019

Caos Trivelle, Garavaglia: «Costa non può fare come gli pare, l’iter è avviato, deciderà il Parlamento»

Di parere diametralmente opposto è invece il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia . «Lo stallo» che si è andato a creare all’interno della commissione Affari costituzionali e Lavori pubblici al Senato«va risolto politicamente: deciderà il Parlamento» ha dichiarato Garavaglia, ricordando che l’iter è ormai avviato e che quindi Costa non può bloccare autonomamente il processo. «Noi l’attenzione che poniamo è a trovare una posizione equilibrata che eviti la chiusura di siti produttivi e quindi conseguentemente la perdita di posti di lavoro- ha aggiunto Garavaglia –  L’importante è non fare danni».

La vicenda delle trivelle è tornata ad essere tema di attualità dopo l’annuncio di nuove ricerche autorizzate nelle acque del mar Ionio. Il governo aveva quindi annunciato un decreto con una moratoria per le autorizzazioni, ma la polemica rischia di far slittare l’esame del decreto Semplificazioni. 

(credits immagine di copertina: ANSA/CESARE ABBATE)

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