Il Tribunale di Napoli all’Agcm: «Rettifichi la comunicazione sull’aumento dei prezzi durante il coronavirus»
Ce. Di. SIGMA Campania s.p.a. si era dichiarata estranea alla vicenda
06/08/2020 di Redazione
Il Tribunale di Napoli Nord si è espresso nei confronti del comunicato stampa che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva diffuso all’indomani della fine del lockdown sui prezzi di beni di prima necessità in alcune catene della GDO. I giudici hanno chiesto all’Agcm di pubblicare a proprie spese su almeno tre testate nazionali on line e in calce al suo comunicato stampa del 7 maggio 2020 “Emergenza Coronavirus, avviata indagine su aumento dei prezzi dei beni alimentari e di detergenti, disinfettanti e guanti”, il seguente testo di rettifica nel carattere grassetto: «in relazione al comunicato in oggetto si specifica che nei confronti di Ce. Di Sigma Campania s.p.a. e delle altre aziende indicate è stata effettuata una semplice richiesta di informazioni senza l’avvio di alcun procedimento istruttorio o sanzionatorio».
Ce. Di Sigma Campania s.p.a., infatti, aveva subito dichiarato la propria estraneità alla vicenda e aveva proposto domanda cautelare. Adesso il Tribunale di Napoli dà ragione alla società, sostenendo che il comunicato diffuso da Agcm fosse diffamatorio e chiedendo la conseguente rettifica del comunicato stesso.
Francesco Del Prete, amministratore delegato della società, ha affermato: «L’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli Nord è estremamente significativa poiché pone attenzione sull’importanza di una corretta comunicazione da parte delle Autorità e nello specifico dell’Antitrust. Il comunicato a suo tempo diramato non era solo gravemente lesivo della nostra reputazione ma costituiva un comportamento contrario ai principi di imparzialità e correttezza professionale ai quali l’Autorità stessa dovrebbe ispirarsi».
Gli avvocati della società, Francesco Fimmanò e Luca Caravella hanno affermato che ci sono stati effetti significativi in seguito alla pubblicità negativa derivata dalla precedente comunicazione e hanno tenuto a specificare, soprattutto per i consumatori, che a carico della società ricorrente non sono state accertate o, quantomeno segnalate, pratiche commerciali scorrette.