Treviso, benzinaia aggredita e insultata mentre nessuno interviene: «Tornatene in Marocco»

Picchiata e insultata davanti a tutti solo per aver suonato il clacson ad un furgone che guidava spericolato. È quanto successo a Suzy, benzinaia 35enne a Vazzola, in provincia di Treviso. «La cosa che mi fa più male? nessuna è intervenuto»

Treviso, benzinaia aggredita e insultata: «Tornatene in Marocco»

A denunciare la dinamica di quanto accaduto, nel tentativo di cercare testimoni, è Luca Vazzoler il proprietario del distributore di Benzina Energyca di Vazzola, in via Cesare Battisti dove lavora la ragazza. L’uomo spiega che la ragazza stava andando ad aprire il distributore verso le 15:00 quando nel piazzale si è quasi scontrata con un furgone bianco che guidava ad alta velocità nel piazzale per raggiungere il bar li a fianco. « Lei suona il clacson, gli fa notare che è pericoloso guidare così in un piazzale dove passano clienti e ne nasce una discussione – scrive nel suo post Vazzoler – che culmina con questo omone grande e grosso che le tira dapprima un ceffone facendole perdere gli orecchini e sanguinare l’orecchio, per concludere con un calcio all’altezza del ginocchio del quale porta ancora ovviamente l’ematoma». Non solo violenza fisica ma anche verbale: alla ragazza l’uomo ha rivolto insulti razzisti come «tipo “put**na”, “sporca neg**a puzzi”» e, come raccontato dalla vittima al Corriere del Veneto, anche « Ne**a di me**a, Tornatene in Marocco». Poi l’uomo è entrato nel bar lì accanto dove erano presenti il gestore e 3 clienti, che dicono di non aver visto nulla. Eppure il bar, spiega Vazzoler, ha delle ampie vetrate. «Una ragazza viene aggredita, verbalmente e fisicamente, ma nessuno dei presenti interviene, vede e sente niente. – accusa Vazzoler su Facebook – Il gestore del bar però chiama subito il proprietario dell’area per avvisarlo che la benzinaia ha litigato con un cliente, strano per uno che non ha visto nulla». Nel frattempo la ragazza ha telefonato ai carabinieri, al marito, e al proprietario che le ha fatto compagnia al telefono fino a quando non sono arrivate le forze dell’ordine, anche perché lei era sola «ma l’aggressore era ancora lì». 

Suzy è stata medicata  al Pronto Soccorso di Conegliano, poi ha sporto denuncia ai Carabinieri. «Zoppica ancora un po’ ma è una ragazza forte, continua a lavorare» scrive il suo datore lavoro che chiede a chiunque abbia visto qualcosa di farsi avanti perché «non si può lasciare impunito chi si comporta così, non si può rimanere indifferenti, non si può lasciar correre». 

(Credits immagine di copertina: Facebook Luca Vazzoler)

Mettere le mani addosso ad una ragazza nell'indifferenza generale.Venerdì la nostra Susy stava andando ad aprire il…

Gepostet von Luca Vazzoler am Montag, 15. Juli 2019

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