Tre italiani sono scomparsi in Messico, i familiari non hanno notizie dal 31 gennaio
17/02/2018 di Donato De Sena
Tre italiani sono scomparsi dal 31 gennaio scorso a Tecaltitlan, città dello stato di Jalisco, in Messico. Lo denunciano i familiari dei tre. La Farnesina sta seguendo il caso con l’ambasciata a Città del Messico in stretto raccordo con le autorità locali e in costante contatto con la famiglia. I tre scomparsi sono Raffaele Russo, venditore ambulante di 60 anni, suo figlio Antonio Russo, 25enne, e suo nipote Vincenzo Cimmino, 29enne, tutti originari di Napoli.
Tre italiani scomparsi in Messico, sono Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino
Stando al racconto dei familiari il primo a sparire, attorno alle 15, sarebbe stato Raffaele. Due ore dopo sarebbero poi spartiti il figlio Antonio e il nipote Vincenzo, non riuscendo più a parlare al telefono con il sessantenne, sono andati nel punto dove il gps dell’auto presa a noleggio segnalava la sua ultima posizione. Ad un certo punto i due giovani si sarebbero fermati a fare benzina e lì sarebbero stati avvicinati da «diversi poliziotti a bordo di un auto e due moto, che gli hanno intimato di seguirli».
Tre italiani scomparsi in Messico, nessuna notizia dal 31 gennaio
Prima di sparire anche Antonio sarebbe riuscito ad inviare un messaggio via Whatsapp all’altro fratello Daniele, che si trovava anche lui in Messico con un quarto fratello, Francesco. Poco dopo anche i telefoni dei due giovani avrebbero smesso di funzionare. «Abbiamo provato a contattare l’ufficio di polizia di Tecaltitlan – hanno raccontato ancora i familiari – e in un primo momento ci hanno detto che Antonio e Vincenzo erano stati arrestati e stavano andando all’ufficio, mentre di Raffaele non sapevano nulla. Ma durante una seconda telefonata questa versione è stata negata dalle autorità messicane». «Ad oggi – concludono i familiari – non sono pervenute richieste di riscatto» e, dunque, «si richiede la massima diffusione della notizia e delle foto segnaletiche».