Travaglio contro i «malpancisti» del M5S : «Seminano zizzannia, frignano, rosicano e non sanno cosa vogliono»

È arrivato il giorno del voto: quello delle regionali in Umbria, dove il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico si sono alleati a sostegno di una coalizione civica guidata dal candidato Vincenzo Bianconi. Potrebbe essere un caso unico, o forse – se i risultati andranno come spera l’alleanza di governo – potrebbe essere replicata anche in altre regioni. A remare contro però sono anche dei pentastellati, contro cui il giornalista Marco Travaglio si scaglia nell’editoriale della domenica.

Travaglio contro i «malpancisti» del M5S : «Seminano zizzannia, frignano, rosicano e non sanno cosa vogliono»

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«Si limitano a frignare, rosicare, fare le faccette malmostose, secernere bile, seminare zizzannia». Marco Travaglio non si risparmia parlando di alcuni esponenti del Movimento 5 stelle che starebbero incrociando le dita per il fallimento dell’alleanza con il Pd alle regionali dell’Umbria. Se l’esperimento andasse male infatti, spiega il giornalista, si sentirebbero legittimati a convocare una assemblea «per ridiscutere tutto», dove per «tutto» si intende la leadership di Luigi Di Maio, che viene accusato di «comandare da solo» proprio «quando ha smesso di farlo». Del resto i «malpancisti», come li definisce nel suo editoriale il direttore de Il Fatto Quotidiano, sono gli stessi che quando Di Maio comandava da solo «gli leccavano i piedi», sono quelli che «a settembre hanno scoperto improvvisamente insanabili dissensi da Di Maio per il più nobile degli ideali: hanno perso la poltrona». Ed ecco allora le dichiarazioni provocatorie, le maldicenze, «mai un’autocritica o una proposta di linee politiche o di leader alternativi». I grillini che sperano nel fallimento della lista civica umbra sono allo sbando secondo l’editoriale di Travaglio, «cosa vogliono non lo sa nessuno, tantomeno loro». Sarebbero ciechi di fronte ai risultati ottenuti dallo stesso Di Maio, dall’ottenimento del reddito di cittadinanza, della blocca prescrizione, del taglio dei parlamenti, delle misure antievasori. Sarebbero ciechi anche di fronte al recupero dopo l’alleanza con Salvini e l’essere guidati «da un premier serio come Conte che ha ricompattato il movimento dopo anni di duelli». Insomma, i malpancisti starebbero solo cercando di riottenere il proprio guadagno e tornaconto, senza pensare al bene del paese e del Movimento. Infatti, conclude il giornalista, «il problema dei “malpancisti” non è la panica. È la testa»

 

(Credits immagine di copertina: Daniela Parra Saiani/Pacific Press via ZUMA Wire))

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