Travaglio: «Che vuole di più Di Maio? Le gare di rutti le lasci a Salvini»
01/09/2019 di Redazione
Marco Travaglio non vede ostacoli alla formazione di un governo Pd-M5S. Ma non accetta, così come il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, questa opposizione (chiamiamola pure corsa a ostacoli) messa in piedi da Luigi Di Maio. Il direttore del Fatto Quotidiano, che aveva sempre difeso il vicepremier e ministro del Lavoro, giudicandolo come uno dei migliori prodotti del precedente esecutivo, oggi lo attacca dalla colonna riservata al suo editoriale.
Travaglio rimprovera Di Maio
«Preso atto che il Conte-2 dimagrisce la Lega e ingrassa il centrosinistra, ma soprattutto il 5S, che va cercando di più Di Maio?» – è questa la domanda che il direttore Travaglio si fa a metà dell’articolo che firma il 1° settembre, definendo – tra le altre cose – incomprensibile l’ultimatum lanciato da Di Maio nella giornata di venerdì scorso, quando la situazione tra dem e M5S sembrava essere ormai precipitata.
Secondo Travaglio, Di Maio non deve fare le gare di rutti di Salvini
Per Marco Travaglio bisognerebbe discutere dei temi e delle figure chiave (il M5S, ad esempio, dovrebbe ribellarsi all’idea di Giuliano Pisapia come ministro della Giustizia suggerito dal Partito Democratico), ma per il direttore il governo pentastellato-Pd deve nascere a tutti i costi. Secondo Travaglio, infatti, Luigi Di Maio – con queste sue assurde prese di posizione – vorrebbe emulare Matteo Salvini nella nuova alleanza con il Partito Democratico, sbattendo i pugni sul tavolo e aspettandosi che il partner di circostanza accetti i suoi capricci.
«Se Di Maio spera di recuperare peso e voti trasformandosi da Salvini dei giallo-rosa – chiosa Travaglio -, sbaglia di grosso. Le gare di rutti sono roba di Salvini e alla lunga stancano. Ora, la gente per reazione vuole ministri seri che parlino con i fatti».