Marco Travaglio risponde a Zoro su migranti e ong: «Pensa di fare informazione con magliette e tweet»

A scatenare l’ira funesta di Marco Travaglio ci ha pensato un tweet di Diego Bianchi, in arte Zoro, il mattatore di Propaganda Live e dell’informazione alternativa su La7. Quest’ultimo aveva pesantemente criticato il direttore del Fatto Quotidiano per un suo editoriale sui migranti nel quale aveva affermato che «il legame fra alcune Ong e gli scafisti è ormai acclarato e addirittura rivendicato dalle interessate». Facendo riferimento al nulla di fatto dell’indagine del procuratore di Trapani Carmelo Zuccaro, Zoro aveva chiesto a Travaglio di rispondere sull’utilizzo di quei termini – «acclarato» e «rivendicato» – per stabilire la base su cui si poggiano le sue affermazioni. Ovviamente, il tweet di Diego Bianchi ha scatenato un ampio dibattito in rete, con successivi messaggi – in alcuni casi anche indelicati e offensivi – nei confronti di Marco Travaglio da quelli che lo stesso direttore del Fatto Quotidiano chiama «rottweiler».

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Travaglio contro Zoro, il tweet della discordia

Travaglio contro Zoro e le risposte su migranti e ong

Marco Travaglio ha risposto questa mattina dalle colonne del Fatto Quotidiano. «Nessun problema – ha scritto il direttore della testata -: c’è chi pensa di fare informazione a colpi di show, magliette e tweet e c’è chi prova a farla documentandosi e studiando». A quel punto, Travaglio cita il caso della ong Jugend Rettet, la cui nave Iuventa fu sequestrata in seguito a presunti contatti con gli scafisti. E questo sequestro è stato confermato fino in Cassazione. Tuttavia, il direttore del Fatto Quotidiano, da questo punto di vista, non sottolinea come il sequestro sia stato confermato dalla Cassazione non sul merito dei fatti su cui ha indagato la procura di Trapani, ma nell’ambito di una questione di legittimità della giurisdizione italiana.

La difesa di Travaglio, inoltre, si basa ancora sulle ipotesi investigative che hanno provato a spiegare perché le navi di alcune di queste ong partissero esattamente verso un determinato punto del Mediterraneo, in contemporanea con la partenza dei barconi dei trafficanti e degli scafisti. In più aggiunge la riluttanza di alcune ong a ospitare la polizia giudiziaria sulle proprie navi, come richiesto dal ministro Marco Minniti che, nel suo editoriale, Travaglio difende per la gestione dei migranti e dei rapporti con la Libia.

Con queste parole, supportate da alcuni articoli di altre testate, Travaglio «spera di aver soddisfatto la legittima curiosità di Zoro». Purtroppo, però, ancora una volta – sulla storia delle ong – restiamo nel campo delle supposizioni e delle ipotesi investigative. Dal punto di vista della verità giuridica, invece, si riparte dall’archiviazione dell’inchiesta della procura di Trapani che aveva provato a documentare i comportamenti illeciti delle navi delle non governative. Senza riuscirci.

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