La riflessione di Danilo Toninelli che ringrazia Luigi Di Maio per la sconfitta in Umbria
28/10/2019 di Enzo Boldi
Per molti una sconfitta elettorale è il punto di non ritorno e che porta a scelte epocali, come l’allontanamento dalle scene o la revisione di decisione prese in passato che, però, si sono rivelate non funzionali agli occhi dei cittadini. Ma Danilo Toninelli ha un pensiero futurista su quanto accaduto in Umbria e nello stesso post Facebook in cui riflette sulla cocente sconfitta riesce a trovare le colpe di quanto accaduto. Poi ringrazia Luigi Di Maio che, però, è indicato dallo stesso ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti come il responsabile.
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Nel suo post Facebook, infatti, Danilo Toninelli sottolinea come la sconfitta sia stata provocata da scelte sbagliate: la volontà di non correre da soli in Umbria ha penalizzato il Movimento 5 Stelle. E da questo errore deve partire un’attenta riflessione su ciò che si vuole essere e cosa si vuole rappresentare. Un discorso che, conoscendo tutti i protagonisti dell’accordo umbro – quindi Di Maio e Zingaretti – sembra puntare il dito in una ben precisa direzione.
Toninelli riflette su quel che è accaduto in Umbria
L’attacco sembra esser servito, con il mirino ben puntato sul leader politico del Movimento 5 Stelle. Poi, però, a sorpresa arriva il ringraziamento rivolto proprio a Di Maio: «Sbagliato andare contro noi stessi. Noi siamo quelli che fanno della politica una missione di vita. Non una vita in missione. Quindi si riparte da noi. Da ognuno di noi. Compreso Luigi, che da anni non si risparmia. A lui il più grande dei grazie».
Grazia, Graziella e grazie per la sconfitta
Nel finale della sua analisi della sconfitta, Danilo Toninelli si produce in una metafora con dei bambini che vengono paragonati allo status degli esponenti del Movimento 5 Stelle: «Quando diventiamo adulti lottiamo per riconquistare la spensieratezza e l’ironia dei bambini. Ecco, il M5S è fatto di adulti maturi che gioiscono come bambini, che sognano e ridono, ridono e sognano. Questo siamo. Non un partito qualunque».
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)