Aquarius, Toninelli e Salvini: «Vada dove vuole, ma non in Italia»
13/08/2018 di Redazione
Con questo tweet, Danilo Toninelli invita il Regno Unito ad assumersi le sue responsabilità per l’accoglienza dei migranti salvati dalla nave Aquarius che batte bandiera di Gibilterra. Le parole del ministro delle Infrastrutture sono state poi successivamente confermate anche da un tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini. La Commissione europea, invece, ha affermato di essere in contatto con diversi Stati membri che hanno offerto il proprio soccorso alla nave Aquarius: «Come abbiamo fatto per altri casi in passato – ha detto il portavoce Tove Ernst -, siamo pronti a prestare il nostro peso diplomatico per una rapida soluzione». A bordo della Aquarius ci sono e due donne incinte di circa 7 mesi e cinque bambini di 6 anni. Hanno riserve di cibo che si esauriranno totalmente nell’arco di 15 giorni.
LEGGI ANCHE > «Cinque navi hanno ignorato barche in difficoltà», l’indifferenza travolge il Mediterraneo
Toninelli Regno Unito, il tweet del ministro
L’Ong #Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità. La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 13 agosto 2018
Nei giorni scorsi l’ong aveva alimentato la polemica, sostenendo che nessun governo europeo avesse ancora assegnato un posto sicuro per l’approdo dell’imbarcazione con 141 migranti salvati a bordo. Il recupero dei naufraghi si era registrato nella giornata di venerdì 10 agosto e, ancora questa mattina, nessun governo aveva manifestato la propria disponibilità per l’accoglienza. Più del 70% delle persone salvate, in base ai primi dati delle ong, proviene dalla Somalia e dall’Eritrea. Le condizioni di salute delle persone soccorse – dopo l’intervento dei medici di bordo – vengono definite stabili, ma molte sono estremamente deboli e denutrite. Molte persone, invece, hanno riferito di essere state detenute in condizioni disumane in Libia.
Toninelli Regno Unito, la situazione di Gibilterra e Aquarius
Secondo il ministro delle Infrastrutture, che rimarca su questo la posizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, la situazione nel Mediterraneo dovrebbe essere risolta dal Regno Unito, dal momento che la nave Aquarius batte bandiera di Gibilterra, protettorato britannico. Un’affermazione che lascia il tempo che trova e che è piuttosto controversa, dal momento che la Gran Bretagna è in piena Brexit (nonostante il voto negativo a Gibilterra, anche il protettorato è inserito all’interno degli accordi che porteranno al progressivo distacco del Regno Unito dall’Europa) e che le operazioni dell’accoglienza dei migranti sono disciplinate ancora dal trattato di Dublino.
Inoltre, Toninelli continua la polemica a distanza con Malta – sottolineando nel tweet come la nave Aquarius si trovi nelle sue acque territoriali – e, pur dichiarando che nessun porto in Italia sia stato chiuso, continua a rifiutare qualsiasi tipo di accoglienza nei confronti dei migranti. Insomma, le sue parole sembrano legate a doppio filo con la politica sull’immigrazione fatta dallo stesso Salvini. Intanto, si attendono reazioni da parte del Regno Unito, chiamato in causa direttamente dal ministro delle Infrastrutture, nell’ennesima polemica estiva sull’accoglienza dei profughi.
A confermare tutto ciò, poi, è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «La nave ong Aquarius con 141 migranti a bordo ha la proprietà tedesca – ha scritto su Twitter rimarcando la chiusura dei porti italiani per l’Aquarius -, è stata noleggiata da una ong francese, ha un equipaggio straniero, è in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. Può andare ovunque, ma non in Italia»
Nave ONG Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra.
Può andare dove vuole, non in Italia!
STOP trafficanti di esseri umani e complici,#portichiusi e #cuoriaperti— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 13 agosto 2018
Intanto, la ong Sos Mediterranée ha ricordato che neanche Malta, così come l’Italia, ha indicato il suo territorio come porto sicuro su cui sbarcare: «Le autorità marittime maltesi e italiane – c’è scritto in un tweet – ci hanno informato che non indicheranno alla Aquarius un luogo sicuro per lo sbarco dei 141 sopravvissuti a bordo. Ora Aquarius è in stand-by esattamente tra Malta e Italia e attende che le sia assegnato un luogo sicuro». Il tutto sulla pelle delle 141 persone a bordo che, a quanto pare, continueranno a restare in mare per diversi giorni.
[Aggiornamento 13.28 del 13 agosto 2018]
(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)