Toninelli getta il panico sui ponti di A24 e A25, ma non li chiude

17/10/2018 di Enzo Boldi

Da quel tragico 14 agosto si è fatta la corsa a dire: «Lavoriamo affinché quanto successo con il Ponte Morandi a Genova non si ripeta mai più». Si è parlato di monitoraggio e questo è stato fatto, come testimoniato proprio ieri da Danilo Toninelli, ma se si denuncia un degrado «allarmante» non si può restare a guardare e pensare che in futuro – prima o poi – saranno presi degli accorgimenti.

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Eppure ieri è andata proprio così. Nel corso dell’assemblea annuale dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), Toninelli ha gettato il panico sulle condizioni di alcune strutture lungo le autostrade abruzzesi: «Alcuni piloni dei viadotti della A24 e A25, che ho potuto visionare con i miei occhi, sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti». Una cosa per cui lo stesso Ministro ha detto di «non riuscire a pender sonno la notte». Giustamente, dopo questo inquietante segnale ci si sarebbe aspettata l’immediata chiusura dei tratti incriminati e gestiti da Strade dei Parchi tra Lazio e Abruzzo.

Toninelli e l’allarme lanciato sui ponti tra Lazio e Abruzzo

E invece no. Gettata la pietra – ridimensionata proprio dal concessionario – per poi dire che non è compito del Ministero interrompere la circolazione su quei tratti di strada, ma di Strade dei Parchi. Proprio quest’ultima ha tenuto a precisare che le condizioni dei piloni incriminati da Toninelli è sotto controllo e che non c’è alcun rischio crollo, se non per l’imponderabilità dovuta ai terremoti.

Strade dei Parchi: «L’autostrada è sicura»

«È da anni che chiediamo che ci siano le risorse per i viadotti di un’autostrada costruita sul finire degli anni ’60 – ha spiegato a Radio Vaticana Mauro Fabris, vice presidente del Cda di Strada dei Parchi –. Dobbiamo comunque essere chiari: l‘autostrada è sicura, sulla gestione in condizioni normali dell’autostrada siamo assolutamente tranquilli».

Le dichiarazioni di Toninelli hanno provocato, questa mattina, un’altra reazione da parte di Strade dei Parchi che hanno diffidato il Mit per lo sblocco dei 192 milioni per la messa in sicurezza dei viadotti, fondi inseriti nel decreto Genova: «Si chiede di voler adottare senza ulteriore indugio e comunque entro e non oltre 5 giorni ogni atto autorizzativo teso a consentire l’avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego».

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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