Tommaso Claudi è un eroe (e sì: è anche un «console»)

La definizione che la stampa gli ha attribuito in questi gioni non è impropria

26/08/2021 di Redazione

Le azioni di Tommaso Claudi a Kabul sono sotto gli occhi di tutti. È la parte buona della diplomazia italiana che emerge nella potenza dei singoli gesti, nei sorrisi ai bambini, nella missione sul campo, nel coraggio nell’esporsi – munito soltanto di un giubbotto antiproiettili – al disordine e al caos che si sta verificando in queste ore intorno all’aeroporto della città afghana conquistata dai talebani. In realtà, in questi giorni, abbiamo assistito a una querelle, anche abbastanza settoriale, sulla sua reale funzione in Afghanistan. Il ruolo ufficiale di Tommaso Claudi registrato sul sito ufficiale dell’ambasciata italiana in Afghanistan è quello di segretario di legazione. Da qui, la polemica: non sarebbe corretto definirlo consoleperché il suo è il primo livello della scala di rappresentanza internazionale. Il termine, secondo i critici, sarebbe stato utilizzato dalla politica (il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ad esempio) e dalla stampa per dare un’immagine eroica del corpo diplomatico italiano.

LEGGI ANCHE > La tv che nasce nel giorno della caduta di Kabul: «Vogliamo raccontare l’Afghanistan vero, anche con un talebano alle spalle»

Tommaso Claudi e la sua definizione di console

A prescindere dal fatto che, anche in quanto segretario di legazione, Tommaso Claudi rappresenta effettivamente lo stato italiano in Afghanistan, è curioso come si cerchi di mettere in evidenza un aspetto critico (l’assenza, ad esempio, dell’ambasciatore italiano Vittorio Sandalli nei giorni successivi alla caduta di Kabul, rientrato per una scelta del ministero degli Esteri che ha preferito farlo lavorare dalla Farnesina) senza dare il giusto contesto alle azioni di Tommaso Claudi.

Il segretario di legazione normalmente si occupa di questioni commerciali, ma in determinate circostanze e per esigenze di servizio può essere incaricato per le funzioni di Capo Ufficio. Il supporto offerto in questi giorni all’aeroporto di Kabul, tra le altre cose, rientra – come ha sottolineato in un suo articolo sul tema il quotidiano online Il Post – nei servizi consolari. Per questo non è così scorretto definire Tommaso Claudi console (anche se, normalmente, nel gergo comune, il console è il titolare dell’ufficio consolare): si tratta di una espressione che aiuta anche la stampa a trasmettere il concetto relativo ai compiti normalmente svolti da Tommaso Claudi (e dai suoi colleghi) in un territorio straniero.

Share this article