Essere influencer donna in Egitto non è facile: la star di TikTok incarcerata per tre anni per traffico di esseri umani

Dal 2020, il sistema giudiziario non molla la presa: numerose sono le condanne riportate dai creators, per il solo fatto di aver realizzato video social

19/04/2022 di Martina Maria Mancassola

TikTok in Egitto: una famosa influencer viene incarcerata dopo la condanna a numerosi anni di detenzione per traffico di esseri umani. Il tribunale del Cairo, dopo il nuovo processo, condanna ancora la ragazza ma le riduce la pena. Ecco che cosa sta passando Haneen Hossam, ragazza egiziana poco più che ventenne, accusata di sfruttare altre ragazze per denaro tramite piattaforme di condivisione video. Hossam ha negato l’accusa, collegata ad un invito ai suoi seguaci ad essere pagati per la realizzazione di video dal vivo. Molti attivisti per i diritti umani stanno dalla sua parte: credono che Haneen sia perseguitata nell’ambito di un sistema contro le donne influencer dei social media.

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TikTok in Egitto: Haneen Hossam, nota influencer, viene incarcerata

Hossam e almeno altre 11 donne con milioni di followers sono state accusate di aver, dal 2020, violato i diritti alla privacy, alla libertà di espressione, alla non discriminazione e all’autonomia corporea. Il caso di Haneen non è il primo in Egitto: «siamo rimasti completamente scioccati. Non ha fatto nulla di male: mia sorella non è una criminale», dichiarava due anni fa Rahma al-Adham, parlando di sua sorella minore, una influencer dei social media. Anche Mawada, studente universitario di 22 anni, è stato condannato nello stesso periodo a 2 anni di carcere perché avrebbe violato i principi della famiglia egiziana. Haneen, studentessa dell’Università del Cairo, ha raggiunto più di 900.000 follower su TikTok postando video in cui sincronizza le espressioni della bocca con il testo di famose canzoni. La ragazza è stata arrestata, per la prima volta, ad aprile del 2020 dopo aver invitato le sue seguaci a unirsi a un’altra piattaforma di condivisione video, Likee, dopo aver affermato che avrebbero potuto fare soldi trasmettendo video in diretta. A luglio dello stesso anno, il tribunale economico del Cairo condannava Hossam e un’altra influencer di TikTok, Mawada al-Adham, a 2 anni di carcere, nonché alla multa di 300.000 sterline egiziane ($ 16.100), per «violazione dei valori e dei principi della famiglia».

La corte d’appello però, a gennaio 2021, assolveva Hossam e ribaltava la pena detentiva di Adham e, così, entrambe le ragazze venivano rilasciate il ​​mese successivo. Tuttavia, la pubblica accusa le accusava di tratta di esseri umani cioè di «utilizzare le ragazze in atti contrari ai principi e ai valori della società egiziana con l’obiettivo di ottenere benefici materiali». I media locali  dichiararono che l’accusa era legata ad un gruppo che Hossam aveva promosso su Likee e ai video che Adham aveva pubblicato sulle piattaforme Instagram e TikTok. Le ragazze, a giugno 2021, venivano condannate dal Tribunale Penale del Cairo. Hossam, in particolare, veniva condannata in contumacia (condizione di chi mai si costituisce in giudizio) a 10 anni di carcere e Adham, che era presente, a sei anni. Hossam pubblicava, dopo la condanna, un video in lacrime dichiarando di non aver «fatto nulla di immorale per meritare tutto questo».

Ad Hossam veniva, poi, concesso un nuovo processo ma, ieri, nuovamente, il tribunale l’ha dichiarata colpevole. La pena le è stata, però, ridotta a tre anni di reclusione e alla multa di 200.000 sterline egiziane (10.800 dollari). È intervenuto, a tal proposito, Mai El-Sadany, avvocato per i diritti umani con sede negli Stati Uniti e direttore del Tahrir Institute for Middle East Policy, il quale ha accusato il sistema egiziano di condannare quello che i creators fanno ogni giorno n il mondo: «cosa significa per un tribunale egiziano condannare la vlogger di TikTok Haneen Hossam con l’accusa di “traffico di esseri umani”? Significa che il sistema giudiziario sta criminalizzando ciò che gli influencer a livello globale fanno ogni giorno quando invitano altri a lavorare con loro e monetizzare l’attività di TikTok».

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