Tiberio Barchielli e Giorgio Brogi assunti dall’Unità, ora fallita, a più di 12 mila euro al mese

21/05/2018 di Redazione

Tiberio Barchielli e Giorgio Brogi sono due fotografi di gossip toscani vicini a Matteo Renzi. Quando l’ormai ex segretario del PD è diventato presidente del Consiglio Barchielli è stato assunto in qualità di fotografo ufficiale di Palazzo Chigi, nonostante la legge prevedesse il ricorso agli esterni solo in accertata assenza di «risorse interne».

I contratti dell’Unità con Tiberio Barchielli e Giorgio Brogi

Non è stato però l’unico beneficio acquisito dal fotografo fiorentino negli anni scorsi. Come rivelato dalla procedura fallimentare dell’Unità, lo studio di Tiberio Barchielli e Giorgio Brogi sono stati assunti dalla testata legata al PD nel luglio 2015 per offrire immagini e video al prezzo di 12.500 euro al mese, più Iva. Ma il giornale, che utilizzava come la maggior parte dei quotidiani e siti l’ANSA per il proprio archivio di immagini, ha smesso di pagare lo studio fotografico fiorentino dopo due mesi.

 

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La causa di Barchielli e Brogi all’Unità per i mancati pagamenti

A causa dei mancati pagamenti Barchielli e Brogi hanno intentato causa per ottenere crediti arretrati  per dieci fatture non saldate per un importo di 155.550 euro. Guido Stefanelli, l’ amministratore delegato della società editrice, scuote la testa: «Guardi questa è una storia di una tristezza incredibile», dice in un pezzo della Verità di Maurizio Belpietro scritto da Giacomo Amadori. Secondo l’articolo, che cita anche gli ex direttori dell’Unità Erasmo De Angelis e Sergio Staino oltre a Stefanelli, il contratto tra Barchielli, Brogi e l’Unità sarebbe stato firmato direttamente da Francesco Bonifazi, attuale tesoriere del PD. Nei documenti contabili della testata, che ha chiuso per la terza volta nel 2017, si nota un altro ricco contratto legato al mondo renziano.

Tiberio Barchielli
L’Unità in formato Pdf scaricabile dal sito di Unità Tv, l’ultima edizione prima della sospensione delle pubblicazioni annunciata il 2 giugno dall’assemblea dei redattori del giornale. Roma, 3 giugno 2017. ANSA/ UNITA’ +++ NO SALES – EDITORIAL USE ONLY +++

 

Angelo Di Cesare, consulente dell’Unità in crisi a 120 mila euro

Angelo Di Cesare è infatti socio di una società gestita da Tiziano Renzi, e ha lavorato a lungo a fianco del padre dell’ex segretario del PD. L’Unità, che era tornata in edicola dopo la chiusura del 2013 ed era gravata da molte difficoltà strutturali che poi hanno portato alla procedura fallimentare attuale, aveva dato a Di Cesare una consulenza da 120 mila euro annui. Un contratto che appare spropositato visti i problemi del giornale, anche se nel pezzo della Verità si rimarca come all’interno dell’Unità Angelo Di Cesare sia stato apprezzato per la sua professionalità.

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