No, non esiste nessun film intitolato “The Omicron variant” pubblicato nel 1963

Una finta locandina è stata condivisa sui social dando vita alle solite teorie del complotto e della cospirazione su questa pandemia da Covid

06/12/2021 di Enzo Boldi

Un tempo erano i Simpson. Poi è toccato a George Orwell. Oggi, in piena pandemia, le teorie della cospirazioni prendono di mira anche il cinema, con la realizzazione e la condivisione fittizia di false locandine di film che, in realtà, non sono mai esistiti. L’ultimo caso, molto in voga sui social, è quello dell’inesistente pellicola – datata addirittura 1963 – dall’iconico titolo “The Omicron Variant“. Peccato che si tratti di un’opera di Photoshop e che nessun regista, quasi 60 anni fa, aveva previsto una pandemia e l’evoluzione del virus nelle sue varianti.

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Questo è solo uno dei tanti post condivisi negli ultimi giorni sui social e che hanno provocato – per l’ennesima volta – un’immotivato clamore e una paradossale teoria della cospirazione.

«1963 -esce il film LA VARIANTE OMICRON guardate come ci hanno avvisato in questo secolo, come loro già sanno il piano del l’anticristo, guardate il marchio nella mano destra che a breve l’umanità accetterà “non tutti” gli avvisi, i segni, le profezie ci sono. Mi chiedo però il perché ce ne stiamo qui ad aspettare che tutto ciò avvenga come se nulla fosse. Siamo capre? O non possiamo cambiare la storia?».

The Omicron Variant, la bufala del film uscito nel 1963

Sarebbe fin troppo facile dare una risposta, in particolare alla prima domanda posta dall’utente su Facebook. Perché al “siamo capre?”, ovviamente, si dovrebbe rispondere: “Sì, e tu sei il primo”. Perché sarebbe bastata una rapidissima ricerca su Google per evitare di prodursi in una figuraccia hollywoodiana. Perché il film “The Omicron Variant” non è mai esistito, così come la “previsione” sulla variante omicron del virus Sars-CoV-2. Lo spiega FactaNews nel dettaglio, facendo un rapido confronto sulla locandina originale. E non solo.

Photoshop, questo sconosciuto

Perché quella locandina è figlia di una modifica fatta attraverso uno dei programmi per correggere fotografie. Il film originale – da cui è stato preso spunto – si intitola “Fase IV: distruzione Terra“, girato dal regista Saul Bass nel 1974 (quindi non nel 1963″. In particolare, la copertina fa riferimento all’edizione spagnola della pellicola. Insomma, come al solito il mero complottismo è punito dalla verità. E non c’è solo questo. Perché l’autrice di questo “Photoshop” è stata la regista irlandese Becky Cheatle che l’aveva condivisa sul suo profilo Twitter.

E la donna, intervistata da AFP, ha commentato: «Era solo uno scherzo basato sul fatto che l’aspetto della variante omicron sembra un film di fantascienza degli anni ’70. Non mi aspettavo che qualcuno lo prendesse sul serio».

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