Thailandia, l’allenatore dei ragazzi bloccati nella grotta ha inviato una lettera di scuse ai genitori
07/07/2018 di Redazione
La storia dei ragazzi bloccati in una grotta nel nord della Thailandia ha fatto il giro del mondo. Dopo 9 giorni di attesa, l’allenatore 25enne e i 12 giovani tra gli 11 e i 16 anni sono stati trovati sani e salvi, deboli fisicamente ma non in gravi condizioni.
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Dopo giorni d’angoscia, ora c’è spazio anche per comunicare con l’esterno. Ed è così che Ekkapol Chantawong ha fatto recapitare un messaggio di scuse ai parenti dei bambini intrappolati: “A tutti i genitori, tutti i bambini stanno bene, prometto di prendermi la migliore cura dei bambini. Grazie per tutto il supporto morale e mi scuso con i genitori“.
Gli stessi ragazzi hanno scritto ai genitori: “Non vi preoccupate… siamo tutti forti”, si legge in uno dei messaggi.
Nel frattempo proseguono i tentativi dei Navy Seal thailandesi per mettere in sicurezza la grotta, fare arrivare l’ossigeno nella zona interessata e organizzare una via di fuga che possa mettere in salvo tutti i 12 giovani.
“Abbiamo completato più di 100 camini, alcuni sono profondi anche 400 metri, ma non abbiamo ancora individuato la loro posizione“, ha detto alla stampa Narongsak Osottanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai. “Riteniamo siano a 600 metri di profondità, ma non conosciamo il punto (esatto)“.
La mancanza di ossigeno è l’elemento che rappresenta il pericolo maggiore. Nella giornata di venerdì 6 luglio è morto un soccorritore volontario proprio per questo motivo.
La corsa contro il tempo continua, ormai sono 14 giorni che i ragazzi e il loro allenatore sono bloccati nella grotta.
Nonostante il livello dell’acqua si sia abbassato di 40 centimetri, ci vogliono 11 ore per uscire, tra cammino e tratti a nuoto. Per questo motivo si sta cercando di costruire tunnel dall’alto per fare uscire i ragazzi nel minore tempo possibile.