Di Maio copia la definizione di testuggine romana da Wikipedia

29/10/2018 di Redazione

Luigi Di Maio richiama all’ordine il Movimento 5 Stelle, chiedendo compattezza in questo momento particolarmente difficile per i pentastellati, la cui base è in agitazione per le posizioni di governo così diverse da quelle della campagna elettorale sulle grandi opere come la Tap e la Tav. Per invitare il partito a ritrovare l’unità, il leader M5S utilizza la similitudine della testuggine romana.

La testuggine romana del Movimento 5 Stelle secondo Di Maio

«Oggi nel nostro esercito alcuni stanno dando segni di cedimento – ha scritto Di Maio in questo post che, tra le altre cose, ha utilizzato come immagine i volti sorridenti di Beppe Grillo e Davide Casaleggio – e visto che tra di noi siamo in famiglia è bene che queste cose ce le diciamo. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere. Non possiamo permetterceli come MoVimento 5 Stelle, non possiamo permetterceli come governo e soprattutto non possiamo permetterceli come Italia».

Poi, arriva il richiamo alla testuggine romana. «Dobbiamo essere compatti, molto compatti – ha scritto Di Maio -. Come lo era la testuggine romana, una formazione di fanteria dell’esercito romano che era di grande complessità perché richiedeva un importante coordinamento collettivo. Dava come risultato una massa compatta e protetta in modo impenetrabile e veniva usata in particolare durante gli assedi».

La definizione di testuggine romana su Wikipedia

Tuttavia, questa definizione sembra essere ripresa di pari passo da quella di Wikipedia, l’enciclopedia open source più importante del web. A notare questa sovrapposizione è il giornalista de Il Post Luca Misculin:

Nella pagina di Wikipedia, infatti, alla voce testuggine romana si possono leggere queste parole: «La testuggine (o Testudo) era una formazione di fanteria caratteristica dell’esercito romano. Schieramento di grande complessità, richiedeva notevole coordinamento collettivo [..]. Dava il grande vantaggio di poter avanzare fino al contatto con le prime file nemiche riparandosi da frecce e proiettili e occultando il reale numero dei componenti, in modo da generare un effetto sorpresa. Grazie alla protezione che offriva, questa formazione era particolarmente usata durante gli assedi».

Insomma, non c’è nulla di male nel citare una fonte (cosa che, tra l’altro, Di Maio non fa all’interno del suo articolo). La scelta della fonte però deve essere più accurata: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico non può «accontentarsi» di Wikipedia per sostenere le sue argomentazioni. Un libro di storia romana sarebbe stato più opportuno.

Share this article