Possibile aiuta il centro Italia colpito dal sisma: «Sono passati tre governi, non ci ha pensato nessuno»

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L'iniziativa Terre Resistenti offre un contributo alle aziende di produttori locali

Resistere, partendo dalla forza e dalla tempra degli abitanti del centro Italia colpiti dal terremoto. Per questo motivo Possibile ha lanciato l’iniziativa Terre Resistenti: fino al 30 novembre si può ordinare il pacco di prodotti tipici del territorio per offrire il proprio supporto alle popolazioni interessate dai grandi eventi calamitosi degli scorsi anni. Sui quali è sempre bene mantenere alta l’attenzione.



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Terre Resistenti, l’iniziativa di Possibile per le popolazioni terremotate

«I prodotti tipici del territorio – ci spiega Beatrice Brignone, segretaria di Possibile – arrivano tutti da aziende che operano nelle aree colpite dal sisma. Sono imprenditori che hanno deciso di non abbandonare le proprie terre d’origine e che producono attraverso standard sostenibili, con particolare attenzione all’ambiente. Il risultato è senz’altro un prodotto di livello, che ben rappresenta la forza di questi territori».



Impossibile non parlare di quanto accaduto in Albania, con il sisma di 6.5 che ha colpito Durazzo e che è stato avvertito anche in ampie aree del sud Italia: «L’epicentro è sempre il cuore di un disastro – ha commentato Beatrice Brignone – e subito dopo l’evento c’è una grande commozione e una grande partecipazione. Col tempo, gli effetti del sisma iniziano a sentirsi anche altrove. E a questo si aggiunge che l’attenzione dell’opinione pubblica man mano cala, fino a scomparire. È successo anche con i territori del Centro Italia. Tra l’altro, a Durazzo è crollato anche un albergo, proprio come avvenuto ad Amatrice. C’è un legame profondo tra tutti i terremoti, perché tutti investono i rapporti e le relazioni umane, oltre a mettere in ginocchio un territorio».

Beatrice Brignone spiega Terre Resistenti



In Italia, gli effetti del sisma del 2016 sono ancora sotto gli occhi di tutti. Mentre alcuni politici non fanno altro che utilizzare il terremoto come uno slogan elettorale, mettendolo in contrapposizione anche con altre emergenze come quella dei migranti, in pochi hanno proposto delle iniziative concrete: «Possibile è andata ciclicamente a visitare e a portare il proprio supporto a quelle popolazioni – ha detto Brignone -. Io sono marchigiana e all’epoca dei fatti ero anche deputata. Quando la gente mi chiedeva cosa fare per dare una mano, io rispondevo che l’importante sarebbe stato mantenere alta l’attenzione anche diversi giorni dopo il sisma. Da quel momento sono passati tre governi, che hanno coperto tutto l’arco costituzionale, da destra a sinistra. Ma la situazione, in quelle aree, è rimasta sempre la stessa».

Ecco allora il motivo di iniziative come Terre Resistenti, una piccola goccia di solidarietà in un mare di problemi: «L’anno scorso abbiamo venduto circa 500 pacchi regalo, complessivamente siamo arrivati a raccogliere 15mila euro che sono stati girati, fino all’ultimo euro, alle aziende del territorio. Quest’anno siamo già a 400 pacchi venduti e ci prepariamo allo sprint finale, con la data ultima per le prenotazioni che è il 30 novembre. C’è ancora un po’ di tempo per inviare la propria richiesta all’indirizzo mail terreresistenti@gmail.com».