Telegram ha bloccato le anteprime dei post di RT

L'azione di Telegram contro la disinformazione di RT si fa ancora più pressante

09/03/2022 di Ilaria Roncone

Ulteriore passo in avanti di Telegram nei confronti dei media di propaganda russa, in particolare di RT. Il media bielorusso Nexta – che viene principalmente distribuito tramite Telegram e Youtube e che è diventato una fonte fondamentale di informazione per le proteste tra 2020 e 2021 nel paese – ha twittato che RT stesso ha fatto sapere che Telegram ha cominciato, senza dare preavviso, a bloccare le anteprime dei post senza preavviso.


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Telegram blocca anche le anteprime di RT senza preavviso

Facciamo un passo indietro e ripercorriamo le scelte di Telegram rispetto ai media propagandistici russi. Se in un primo momento la piattaforma di Pavel Durov aveva scelto di non chiudere i canali che facevano disinformazione sul conflitto in Ucraina, le pressione dell’Unione europea – alle quali Twitter, Youtube, Facebook, Instagram e persino TikTok hanno ceduto – hanno avuto la meglio. Lo stop alla propaganda russa su Telegram è entrato in atto negli scorsi giorni, col canale che è stato disabilitato.

Attualmente – come dichiarato da un portavoce dell’azienda e come facilmente verificabile – tutti coloro che hanno un numero europeo non possono accedere al canale Telegram di RT visualizzando il messaggio: «Questo canale non può essere visualizzato perché ha violato le leggi locali». Presto, come ha fatto presente il portavoce stesso, il limite verrà introdotto non solo per chi ha un numero europeo ma – più in generale – per tutti coloro che hanno residenza in Europa.

Telegram, che viene utilizzato anche dagli hacker per coordinare i cyber attacchi contro la Russa e che in questo senso è un po’ terra di tutti e di nessuno, ha scelto di compiere un ulteriore passo contro uno dei più celebri mezzi stampa di propaganda russi: non permettere di visualizzare nemmeno l’anteprima di un contenuto che proviene dal sito. Se per altri contenuti viene visualizzata un’anteprima, infatti, quando si invia un articolo di RT esso compare solo come stringa che indica l’indirizzo web. Una ulteriore presa di posizione che serve a depotenziare l’azione di uno dei principali canali di propaganda russa.

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