Salvini fa propaganda parlando «Telefono Rosso» per le violenze sulle donne, ma già esiste dal 2009

02/04/2019 di Enzo Boldi

A un ministro non si chiede di conoscere alla perfezione i massimi sistemi della terra, ma almeno di essere conscio del funzionamento della macchina istituzionale e di quanto fatto in passato e che continua a funzionare anche al giorno d’oggi. E invece Matteo Salvini, per la seconda volta in pochi giorni, viene richiamato al banco e allo studio più approfondito dopo aver parlato della sua volontà – rivendicata fieramente in un’intervista con il quotidiano La Nuova Sardegna – di attivare un ‘Telefono rosso’ per consentire alle donne di denunciare gli episodi di violenza e stalking da parte degli uomini. Peccato che il 1522 esista già dal 2006 – e tratta la violenza femminile dal 2009, anno dell’entrata in vigore della norma sugli atti persecutori – e fa riferimento non a un ente privato, ma al ministero delle Pari Opportunità.

«Lavoriamo perché ci sia una certezza della pena lavoriamo per azzerare questo crimine. Come ministro ho assunto ottomila agenti, non dico che ne metteremo uno in ogni pianerottolo di ogni palazzo, ma lavoriamo per rendere più sicure le città – ha detto, in un’intervista a La Nuova Sardegna, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sui femminicidi, con riferimento all’ultimo caso di Nuoro di domenica scorsa -. Vogliamo creare un telefono rosso che permetta alle donne di denunciare ed essere ascoltate e protette».

Un telefono rosso che già esiste

Della macchina istituzionale, infatti, è già presente e attivo da anni il numero 1522, con tanto di sito ufficiale che fa riferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari Opportunità. Come si legge nella homepage del portale «Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522». La telefonata è, ovviamente, gratuita sia da fisso che da mobile e c’è anche l’opportunità di entrare in contatto con le operatrici attraverso una chat.

Quando nasce il numero 1522?

Per avere notizie della genesi di questo numero in soccorso delle donne vittime di violenze e stalking, basta collegarsi al sito ufficiale del dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi. Nella pagina relativa al servizio del numero 1522 si legge: «al 2006 il Dipartimento per le pari opportunità ha sviluppato, mediante l’attivazione del numero di pubblica utilità 1522, un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 in tema di atti persecutori, il Numero ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking. Il servizio rappresenta lo snodo operativo delle attività di contrasto alla violenza di genere e stalking ponendosi alla base della metodologia del lavoro “di rete”, assume il ruolo di strumento tecnico operativo di supporto alle azioni realizzate dalle reti antiviolenza locali, chiamate a contrastare il fenomeno della violenza di genere, garantendone, al contempo, i necessari raccordi tra le Amministrazioni Centrali competenti nel campo giudiziario, sociale, sanitario, della sicurezza e dell’ordine».

Salvini e la propaganda a suon di hashtag anche sulla violenza

Ancora una volta, Matteo Salvini ha quindi dimostrato di non conoscere una delle pagine fondamentali delle istituzioni italiane e, come spesso gli capita – e il caso delle deleghe sulle adozioni ne è una conferma -, lancia ami per attirare consensi social, anche se poi la realtà racconta ben altro. Una strategia che al momento è molto remunerativa per lui, fino a che la gente non deciderà di aprire gli occhi e non si lascerà innamorare dai discorsi alla pancia e da hashtag – come il Telefono Rosso – convincenti ma che non hanno riscontro reale. O, quando lo hanno, non è per merito suo.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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