La telefonata di Salvini a Conte: «Così non reggiamo»

05/02/2019 di Redazione

A sette mesi dalla nascita il governo giallo-verde vive in questi giorni la sua facile più difficile, con M5S e Lega protagonisti di un braccio di ferro su Tav Torino-Lione e processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato dai magistrati del Tribunale dei ministri. Ed è proprio il leader della Lega e ministro dell’Interno a manifestare un maggior disappunto, soprattutto dopo essere stato definito un ‘rompicoglioni’ da Alessandro Di Battista. Stando a quanto racconta oggi il Corriere della Sera (articolo di retroscena di Monica Guerzoni) Salvini, che ha imposto ai suoi di mantenere i toni bassi e non cedere alle provocazioni degli alleati grillini, si è confrontato a lungo telefonicamente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ultimamente vede rafforzato il suo ruolo di mediatori tra i due soci della maggioranza. «Così non reggiamo. Io – avrebbe spiegato il vicepremier leghista – sono per il dialogo e il buon senso sempre e capisco le difficoltà interne di Di Maio, ma qui mi pare che si stia esagerando».

La telefonata di Salvini al premier Conte: «Così non reggiamo»

Quello di Salvini è un avvertimento al capo del governo per invitarlo ad abbassare la tensione. Non ha aiutato nemmeno la posizione espressa dal Movimento 5 Stelle sul Venezuela, la linea della non ingerenza. «Vogliono mandarmi davanti ai giudici? Forse non hanno capito quali conseguenze avrebbe un voto contro il governo», sono parole che, dice il Corriere, Salvini ripete ai suoi. Insomma, le cose potrebbero farsi complicate con una prolungata tensione tra vicepremier. Gli insulti di Di Battista mettono a dura prova i nervi del vicepremier leghista, che a sua volta pressa Luigi Di Maio per intervenire. E la lunga campagna elettorale delle Europee del 26 maggio potrebbe gettare nuova benzina sul fuoco dello scontro.

(Foto da archivio Ansa: Matteo Salvini e Giuseppe Conte durante la conferenza stampa su Cesare Battisti a Palazzo Chigi, il 14 gennaio 2019. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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