Oggi è il giorno Tav. Il Senato darà il suo via libera parlamentare alla tanto contestata opera, con il Movimento 5 Stelle che ha presentato una mozione per bloccare l’opera dopo il via libera del Parlamento. Nonostante sembra che non ci siano speranze per dare lo stop all’alta velocità tra Torino e Lione, Danilo Toninelli ha spiegato perché il M5S abbia deciso di provarci lo stesso. E nella sua intervista a Il Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti torna ad attaccare Matteo Salvini, con tanto di citazione filosofica.
Ma partiamo dal tentativo di bloccare i lavori Tav: «Poco importa che ci siano poche chance – ha dichiarato Danilo Toninelli al Corriere -. La Tav si ferma in Parlamento, essendo il frutto di un accordo italo-francese ratificato dall’Aula. Vedremo chi si metterà insieme per portare avanti quest’opera. Un’opera negativa e lo capiranno tutti negli anni a venire». E nel mirino ci sono i voti della Lega che, secondo quanto indicato da Salvini&Co. dovrebbe essere allineato a quello del Partito Democratico (oltre a Forza Italia e Fratelli d’Italia).
«Non sarà né una vittoria né una sconfitta, c’è solo coerenza in questo caso – ha proseguito Toninelli parlando della mozione M5S per bloccare il progetto Tav -. Aver tenuto la barra dritta mi è costato attacchi, ma ne vado orgoglioso. Si passerà forse dal 40 al 55% per il finanziamento dei lavori transfrontalieri dell’Unione europea e da uno a oltre due miliardi di euro perla tratta italiana». Insomma, il capo del Mit rivendica il suo operato per ridurre i costi a carico dell’Italia nella costruzione del tratto nostrano dell’opera.
Non poteva mancare, come al solito, la nota polemica nei confronti dell’alleato di governo che – anche nei giorni scorsi – non ha lesinato critiche al suo operato. E per farlo, Toninelli fa una citazione filosofica: «Salvini fa il polemizzatore quotidiano. Ma si contraddice da solo. Prima mi attacca, poi nelle sue dirette elogia il lavoro che ho fatto, come i 50 miliardi sbloccati al Cipe o il via libera alla Cuneo-Asti. Come diceva un filosofo, sembra un nano sulle spalle dei giganti che lavorano». E, in più, invita il leader della Lega a fare i nomi dei nuovi sottosegretari per il suo ministero, «visto che fine hanno fatto quelli che aveva messo».
(foto di copertina:ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)