Il Tar conferma la maxi multa a Google e assolve Apple
Erano accusate di usare dati dei consumatori a fini commerciali
19/11/2022 di Redazione
Maxisanzione da 10 milioni confermata per Google; annullata, invece, quella da 10 milioni inflitta ad Apple. Con due sentenze il Tar del Lazio ha deciso i ricorsi amministrativi proposti da Google Ireland Limited e Apple Distribution Internationale Limited, sanzionate nel novembre dello scorso anno dall’Antitrust per due violazioni del Codice del Consumo, una per carenze informative e un’altra per pratiche aggressive legate all’acquisizione e all’utilizzo dei dati dei consumatori a fini commerciali. È quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.
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Quanto a Google, l’Autorità accertò la scorrettezza di due pratiche commerciali consistenti “nell’adozione di un’informativa priva di immediatezza, chiarezza e completezza, in ordine all’acquisizione dei dati personali e di ricerca dell’utente per un loro utilizzo a fini commerciali, nella fase di creazione dell’account di Google e al momento dell’utilizzo di vari servizi offerti da Google” e nell’applicazione, al momento della creazione dell’account Google, di una procedura basata su una modalità di acquisizione del consenso all’uso dei dati degli utenti a fini commerciali in “opt-out”, ossia senza prevedere per il consumatore la facoltà di scelta preventiva ed espressa in merito alla cessione dei propri dati e preimpostando la possibilità di acquisizione dei dati per la società”. Il Tar, premettendo che “non può revocarsi in dubbio che, nel contesto dell’economia digitale, i dati personali e le informazioni riguardanti la navigazione dell’utente in internet costituiscano un’utilità patrimoniale, suscettibile di sfruttamento economico da parte del soggetto che la ottiene”, ha ritenuto infondata il motivo di ricorso sulla correttezza delle informazioni rese in merito alla possibilità di utilizzazione per finalità commerciali dei dati degli utenti. “Dall’esame dei messaggi forniti nella fase di creazione dell’account Google e durante l’utilizzo di vari servizi offerti da Google – si legge – si evince che, come contestato dall’Agcm, quest’ultima non forniva un’immediata ed esplicita indicazione ai consumatori in merito alla raccolta ed utilizzo dei loro dati personali a fini commerciali”. Respinta, infine, anche la contestazione in merito alla qualificazione in termini di aggressività della preimpostazione, da parte di Google, del consenso alla cessione dei dati personali relativi alla navigazione in internet. Quanto ad Apple Distribution
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