Hai chiesto informazioni alla Asl? L’obbligo di vaccinazione può esser sospeso

06/04/2018 di Redazione

Se hai chiesto informazioni sulla sicurezza dei vaccini, sul rischio di reazioni avverse, tuo figlio, non vaccinato, può continuare a entrare a scuola fino a quando la Asl non ti risponderà.

A ribadirlo, con un provvedimento destinato a creare ulteriori casi, è una ordinanza 248/2018 depositata ieri al Tar di Brescia.

Nelle scorse settimane – spiega Il Sole 24ore che ha ricostruito la vicenda –  il Comune di Lovere aveva escluso un bambino dall’asilo nido perché la famiglia non aveva provveduto alle vaccinazioni o alla loro prenotazione entro il 10 marzo, termine ultimo fissato dalla legge Lorenzin. Il Tar Brescia però, con un primo decreto presidenziale, aveva sospeso il provvedimento del Comune, in attesa della decisione di merito.

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L’ultima parola,  forse, sulla vicenda si avrà il 9 maggio. C’è da dire che tra la Asl e la famiglia c’è una lunga corrispondenza di lettere. La prima risale al 12 ottobre, quando la famiglia è stata convocata per la vaccinazione. La convocazione è andata a vuoto, la famiglia sostiene di non aver ricevuto la missiva e si è arrivati alla seconda chiamata, tramite raccomandata, il 13 marzo. A quel punto la famiglia ha risposto chiedendo informazioni in merito a eventuali rischi correlati alla somministrazione vaccinale.

Qui tutta l’ordinanza

Secondo il Tar tale richiesta di informazione sospende l’obbligo per le famiglie di vaccinare i figli, e l’obbligo per le strutture scolastiche di escludere i non vaccinati. Almeno fino a quando la Asl non risponde. Questo perché il caso rientrerebbe negli obblighi di informazione a carico delle strutture pubbliche previsti dall’articolo 2 della legge Lorenzin. Un aspetto lasciato molto largo dalla legge e che parla di «iniziative di comunicazione istituzionale» promosse dal ministero.

 

(Foto: una vaccinazione. Fonte: archivio Ansa)

 

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