Se avete fatto colazione al bar avete anche già speso la vostra quota di risparmio dal taglio dei parlamentari

09/10/2019 di Enzo Boldi

Nelle ultime ore – giorni, settimane, mesi e anni – si è parlato tanto del taglio parlamentari e dei suoi effetti sulle tasche degli italiani. Ed ecco che, all’indomani del voto definitivo della Camera dei deputati su questa riforma costituzionale, i nodi vengono al pettine. Anzi, al portafoglio. Sappiate che se questa mattina siete andati nel vostro solito bar a fare colazione con caffè (o cappuccino, o spremuta, o succo di frutta) e cornetto avete già speso la vostra quota parte di risparmio annuo che deriva da questa storica decisione della politica italiana di limitare il numero dei parlamentari. Anzi, in alcuni casi avete dovuto anche pagare un extra.

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Sì, è un discorso populista (al contrario) e si basa su una teoria dell’assurdo dato che quei soldi risparmiati col taglio parlamentari non sarebbero mai finiti nei portafoglio dei 60 milioni e 590mila cittadini, ma dovrebbero tornare sotto forma di altri servizi. Ma si tratta di una semplificazione che aiuta a far capire effettivamente quanto sia grande questo risparmio e quale sia il suo effettivo peso sui destini del Paese.

Taglio parlamentari, il risparmio pro-capite già svanito in un cappuccino

Luigi Di Maio ha parlato di un risparmio di circa un miliardo di euro in dieci anni, cioè 100 milioni annui, cioè 274 mila euro al giorno. Numeri molto alti ma che rappresentano la punta di uno spillo paragonato al numero di cittadini italiani. Inoltre, confrontando gli ultimi bilanci di Camera e Senato, i numeri si ridurrebbero ancor di più: circa 80 milioni di euro l’anno risparmiati col taglio parlamentari.

La colazione di traverso

In soldoni, considerando che in Italia ci sono poco più di 60 milioni e 500mila cittadini, il risparmio pro-capite si attesta tra 1,65 euro (nella versione pentastellata) e poco più di 1,32 euro (in quella sui bilanci). Insomma, la colazione potrebbe esser andata di traverso, ma da domani tornerà a essere una spesa e non più ‘gratis’. Almeno, però, non ci saranno più tutti quei senatori e deputati a degustare cappuccini e cornetti a prezzi ridotti nelle buvette di Montecitorio e Palazzo Madama.

(fotodi copertina: ANSA/ CESARE ABBATE)

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