Il ‘super Green Pass’ secondo Matteo Bassetti

L'immunologo Matteo Bassetti rilancia il "Super Green Pass"

13/11/2021 di Redazione

«Per una volta, da infettivologo, sono felice che la parte mediterranea dell’Europa abbia portato avanti una strategia che anche la parte teutonica sta seguendo, perché i primi a introdurre questo tipo di green pass sono stati i francesi, poi siamo arrivati noi e adesso il nord Europa si sta muovendo in questa direzione. Per andare al cinema, a teatro, negli stadi, movida, palestre e altro ci vuole o essere vaccinato o essere guarito dalla malattia. Quindi, le “due g”. Per tutte le altre attività, si possono fare con un green pass “normale”, quindi se prendi un aereo, se prendi un treno o se vai a lavorare il green pass è quello che ormai abbiamo imparato a conoscere e questo sono convinto che spingerebbe moltissimo la vaccinazione, perché sarebbe il modo probabilmente di recuperare quel 5% che ci manca per arrivare al 90% che vuol dire – con le terze dosi fatte – un’immunità di sicurezza, cioè ci mette in condizione di affrontare l’inverno in maniera molto diversa». Lo ha detto, intervendo in diretta a ‘Tagadà’, in onda su La7, l’immunologo Matteo Bassetti.

Il super green pass secondo Bassetti

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«Il problema è che continuiamo a parlarne ma nessuno fa nulla, per cui mentre gli austriaci e i tedeschi che sono arrivati dopo l’hanno introdotto. Noi invece ne parliamo e basta. Cosa aspettiamo? Di avere gli ospedali pieni per farlo? Se è da fare, è da fare adesso».

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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