Stupro Jesolo, fermato giovane senegalese. Salvini: «Verme che non si può espellere»

25/08/2018 di Redazione

La polizia di Venezia è stata in grado di risalire al giovane che, lo scorso 23 agosto, sarebbe stato accusato di uno stupro Jesolo. Il ragazzo di 25 anni ha origini senegalesi e aveva in passato alcuni precedenti penali. Nei suoi confronti è stato emesso il provvedimento di fermo e ora è fortemente indiziato per l’episodio denunciato dalla giovane ragazzina friulana in vacanza nella nota località balneare.

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Stupro Jesolo, il lavoro della polizia di Venezia

Le indagini sono state portate avanti dalla locale procura e sono state condotte dalla Mobile di Venezia. Secondo la prima ricostruzione, quello tra i due sarebbe stato un incontro completamente casuale. Mai si erano visti in precedenza, come si sospettava in un primo momento, e l’episodio si sarebbe verificato senza alcun collegamento con appuntamenti presi nei giorni passati. Il senegalese è stato rintracciato all’interno di una struttura ricettiva di Mestre da dove è stato prelevato per essere condotto nella casa circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore.

Stupro Jesolo, le forti parole di Salvini

L’episodio di cronaca, ovviamente, si è trasformato in un modo per fare propaganda politica. Il tweet di Matteo Salvini non ha fatto altro che alimentare ulteriormente il clima di odio nei confronti degli stranieri che sta attraversando l’Italia in questo preciso momento storico. Fermo restando il grave reato di cui il giovane senegalese è accusato, i toni da perenne campagna elettorale utilizzati da un uomo delle istituzioni, come il ministro dell’Interno Salvini, non aiutano a rasserenare il clima nazionale. E si passa inevitabilmente da un caso locale a una psicosi nazionale.

«Arrestato questa notte dalla Polizia di Mestre M. G., immigrato senegalese irregolare, accusato di avere STUPRATO a Jesolo una ragazza di 15 ANNI – ha scritto Salvini sui social network -. ROBA DA MATTI! Con il #DecretoSicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito».

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