Lo studio cinese che ridimensiona la plasmaterapia fa infuriare De Donno

04/06/2020 di Redazione

Jama, Journal of American Medical Association, è una rivista medica peer-review che nel suo ultimo numero ha pubblicato uno studio scientifico firmato da Ling Li, Wei Zhang e Yu Hu. Questi ultimi ricercatori hanno analizzato gli effetti della plasmaterapia sui pazienti Covid-19. Insomma, uno studio sulla terapia che in Italia è diventata nota grazie al dottor Giuseppe De Donno, del Poma di Mantova.

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Studio cinese plasmaterapia, la sua portata limitata sui pazienti Covid-19

Il risultato dello studio è il seguente:

Tra i pazienti con COVID-19 gravi o potenzialmente letali, la terapia con plasma convalescente aggiunta al trattamento standard, rispetto al solo trattamento standard, non ha comportato un miglioramento statisticamente significativo nel tempo, entro 28 giorni. L’interpretazione è limitata dalla conclusione anticipata della sperimentazione, che potrebbe essere stata sottodimensionata per rilevare una differenza clinicamente importante.

Per quanto riguarda il periodo della sperimentazione che sta dietro alla ricerca, gli scienziati di origini cinesi affermano che la plasmaterapia, rispetto ai comuni metodi di trattamento dei pazienti Covid, non comporterebbe un miglioramento significativo dei risultati clinici. Uno studio che ha fatto molto arrabbiare il dottor De Donno, che ha subito criticato le conclusioni della ricerca.

«Uno studio randomizzato – ha fatto presente De Donno -, interrotto precocemente, con enormi bials. Concludono dicendo che il plasma non dà vantaggi rispetto al trattamento medico “convenzionale” ma è una speranza. Peccato che non abbiano analizzato la casistica per gravità». Secondo lo stesso De Donno, invece, con il suo metodo si sarebbero potuti salvare almeno 3000 pazienti. Il dottor De Donno cita un’altra sezione dello studio che sosterrebbe che «nei pazienti gravi ma non gravissimi, si ottiene una netta riduzione della mortalità, fino al 56% calcolando il rischio relativo». Resta comunque una battuta d’arresto per quanto riguarda la plasmaterapia, con lo studio cinese che è stato pubblicato su una rivista peer-review.

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