Striscia di Gaza, scatta la tregua ma Netanyahu avverte: «La battaglia non è finita»

Raggiunta una tregua nella striscia di Gaza: dopo tre giorni di scontri interrotti, il bilancio è di 28 morti e decine di feriti.  Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu però sottolinea che «la battaglia non è finita» e che l’esercito è «preparato ad andare avanti».

Striscia di Gaza, scatta la tregua ma Netanyahu avverte: «La battaglia non è finita»

Dalle ore 7 locali di lunedì 6 maggio è scattata la tregua nella Striscia di Gaza dopo i feroci scontri in atto da venerdì notte. Secondo quanto riportato da Reuters, la tregua era iniziata già alle 4,30 del mattino, e per ora non è ancora stata violata. Le scuole sia nella striscia di Gaza che nella parte meridionale di Israele sono state riaperte e non sono state riportate notizie di nuovi scontri o violenze. L’accordo è stato raggiunto grazie anche alla mediazione dell’Egitto, come confermato anche da Hamas e da un altro gruppo della Jihad Islamica, mentre dal portavoce dell’esercito israeliano non è arrivato nessun commento. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che «negli ultimi due giorni Hamas e la Jihad islamica sono stati raggiunti da potenti colpi» e che la milizia israeliana ha «attaccato più di 350 obiettivi a Gaza». «L’obiettivo era e rimane quello di garantire la sicurezza dei residenti nel Sud di Israele – ha continuato il primo ministro –  Alle famiglie delle persone uccise porgo le mie condoglianze, ai feriti auguro una pronta guarigione». Netanyahu ha anche aggiunto che comunque  «la battaglia non è finita» e che l’esercito è «preparato ad andare avanti».

Tregua dopo gli scontri nella Striscia di Gaza

Quella registrata da venerdì notte è una escalation di violenze paragonabile solo agli scontri di fine marzo: : sono circa 690 i razzi lanciati dai gruppi armati della Striscia, sopratutto da Hamas contro il territorio israeliano e nel giro di soli due giorni si contavano già quattro decessi tra i civili israeliani. Israele aveva a sua volta risposto bombardando circa 30 obbiettivi militari, provocando la morte di 24 Palestina e ferendo gravemente almeno un centinaio di persone.

(Credits immagine di copertina:  © Mohammed Dahman/Xinhua via ZUMA Wire)

 

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