L’allarmismo di Mancini e Salvini sul (non) problema del calcio italiano

04/09/2018 di Enzo Boldi

Quando il calcio italiano finisce nel baratro ci sono sempre gli stessi colpevoli: gli stranieri. Il ct della Nazionale Roberto Mancini ha lanciato l’allarme dei pochi italiani nelle rose delle squadre della nostra Serie A, giustificando così la difficoltà nel compilare la lista dei convocati per i primi due impegni di Nations League (con la Polonia venerdì 7 settembre e in Portogallo lunedì 10). A cogliere la palla al balzo è arrivato anche il predatore dell’area di rigore Matteo Salvini che ha sfruttato l’assist del Mancio per ribadire in rete il suo mantra “prima gli italiani”, anche nel gioco del pallone: «Occorre un limite al numero di giocatori stranieri in campo per poter dare spazio e fiducia a tanti giovani italiani che altrimenti vengono sacrificati», ha detto il leader della Lega a Leggo.

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Con una fredda lettura dei dati – pubblicati sul sito specialistico Transfermarket – danno ragione a Roberto Mancini: il 60% dei giocatori presenti nelle 20 rose delle squadre della nostra Serie A non è italiano. Napoli, Atalanta, Inter, Juventus e Roma guidano la speciale classifica degli stranieri nelle loro liste. Il club di Aurelio de Laurentiis vince il campionato multiculturale con quasi il 91%. La squadra più virtuosa – da questo punto di vista – e «salviniana» è il Parma che ha in rosa il 75% di calciatori italiani. La beffa? Nessun calciatore ducale è stato convocato dal Ct.

Stranieri Serie A, il Parma «italiano» snobbato da Mancini

Tanti stranieri, ma in linea con gli altri campionati europei. Partiamo dalla Premier League. L’Inghilterra è data come Nazionale in ascesa, ricca di talenti che emergono nei loro club e con la maglia dei Tre Leoni. Ma la situazione non è diversa dall’Italia, anzi leggendo i numeri un Salvini inglese si dovrebbe stracciare le vesti: il 69,4% dei calciatori è, infatti, straniero. Discorso simile anche per quel che riguarda gli altri campionati.

Stranieri Serie A, in linea con i numeri europei

Nella Francia Campione del Mondo, il rapporto di calciatori transalpini e stranieri è leggermente a favore di questi ultimi (il 50,4%). In Bundesliga vincono i non tedeschi (54%), così come in Portogallo (60%) e nel tanto decantato Belgio (66%). Tutte Nazioni e Nazionali considerate vincenti e in ascesa. L’unico campionato top a svincolarsi dalla dipendenza da straniero è la Liga, che conta solo il 40,5% di calciatori non spagnoli. Così come la Croazia (vice-campione del Mondo) che ha il 57,9% di croati nella propria massima serie, ma la maggior parte dei Nazionali non gioca nella propria terra natale.

Stranieri Serie A, e se fossimo solamente più scarsi degli altri?

Il confronto con i numeri che provengono dall’Europa e dalle migliori Nazionali ci rendono uguali a loro nel rapporto tra calciatori stranieri e nostrani. Forse solo in quello. Il ct Mancini e Matteo Salvini dovranno arrendersi all’unica verità che sta emergendo negli ultimi anni: forse siamo solo scarsi.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

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