La strage di Erba nel programma della Leosini: «Fabrizio Corona faceva le riprese durante la veglia»

Un reportage andato in onda sul Nove e poi una serie di servizi della trasmissione Le Iene hanno provato a fare del revisionismo sulla strage di Erba e sulla vicenda di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ieri, Storie Maledette di Franca Leosini, in una edizione straordinaria della trasmissione, ha cercato di mettere fine a queste voci che insinuano negli spettatori sospetti sui fratelli Castagna, parenti prossimi di tre delle quattro vittime di quel terribile fatto di cronaca verificatosi l’11 dicembre 2006.

Strage di Erba, il revisionismo sui fratelli Castagna

In quella «notte di sangue» persero la vita Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Per il delitto Innansono stati condannati all’ergastolo in via definitiva Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa della famiglia sterminata. Ultimamente, tuttavia, in seguito al clamore mediatico suscitato da alcune trasmissioni, è stata gettata un’ombra su Pietro e Beppe Castagna.

Entrambi erano ospiti della trasmissione della Leosini e hanno voluto raccontare la loro versione per rispondere in maniera definitiva alle accuse mosse da alcuni organi di stampa. Innanzitutto, hanno affermato di aver querelato la trasmissione andata in onda sul Nove e che c’è una diffida anche per Le Iene. Poi, hanno voluto ripercorrere la loro vicenda, tornando indietro negli anni.

Innanzitutto, l’equivoco su Azouz Marzouk, compagno di Raffaella Castagna, indicato dai media come il responsabile. Tuttavia, l’uomo si trovava in Tunisia al momento della strage che, quindi, non poteva aver commesso. La sua attività e i suoi problemi con la giustizia gli avevano creato dissapori con il resto della famiglia Castagna che non vedeva di buon occhio la sua relazione con Raffaella. Nulla, però, che potesse portare a commettere un gesto così efferato.

«I vicini – affermano i fratelli Castagna – dicevano che dall’abitazione di Raffaella e Azouz risuonava frequente e allarmante l’eco di litigi. Fra questi vicini, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. A Olindo e Rosa dava fastidio anche il giochino di Youssef che cadeva per terra. Nostro padre fece un lavoro di isolamento del pavimento. Credo che in quell’atteggiamento ci fosse anche della gelosia verso mia sorella».

Il dettaglio sulla strage di Erba e Fabrizio Corona

I dubbi sollevati da diversi programmi riguardano l’incapacità di Olindo e Rosa – quasi analfabeti – di orchestrare un piano così perfetto e di così rapido svolgimento per un delitto efferato. Inoltre, riportano dubbi sul racconto del testimone chiave, Frigerio, rimasto ferito nella strage. «La figlia dei Frigerio, Elena – raccontano i fratelli Castagna -, dice che il padre, uscito dal coma, parlò subito di Olindo. Lui cercava di capire il motivo dell’accaduto».

Un’indagine e una vicenda soprattutto mediatica, quella della strage di Erba. Che portò la famiglia Castagna ad avere un rapporto complesso con la stampa. A Storie Maledette, spunta anche un dettaglio inedito su un personaggio che successivamente sarebbe diventato celebre, Fabrizio Corona: «Mandammo a tutti i giornali una diffida di pubblicare immagini di famiglia legate al funerale, fatte all’interno della casa – dicono i fratelli Castagna -. Durante la veglia, si alzò una tapparella e dietro c’era Fabrizio Corona con un’altra persona che filmavano».

Nella seconda parte della puntata, la Leosini si è soffermata sulla percezione di questo revisionismo da parte dei fratelli Castagna, cercando di restituire un’immagine pulita di Beppe e Pietro, finiti nuovamente sotto ai riflettori, dopo 12 anni da quel delitto: «Questa infamia – dice Pietro Castagna -, più o meno apertamente o velatamente, sono dodici anni che gira ed è molto pesante. Non la auguro al mio peggior nemico. Un’infamia basata sul niente, che continua ed è molto pesante».

[FOTO dall’account Twitter di Storie Maledette]

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