Addio a Stefano Scipioni, storica voce dell’etere romano
24/01/2020 di Enzo Boldi
Un male contro cui ha lottato per anni, ma alla fine non è riuscito a vincere la sua partita. E di match importanti Stefano Scipioni ne ha visti tanti dalla tribuna stampa dello Stadio Olimpico. Un volto noto a Roma e in quello che viene chiamato etere romano. Trent’anni di giornalismo e opinioni sul calcio, parlando di Roma, Lazio e non solo. Un volto rassicurante e divertente nelle sue ospitate televisive. Ora i suoi colleghi lo piangono, così come tutti gli appassionati che erano affezionati a lui.
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A dare l’annuncio della morte di Stefano Scipioni sono stati due colleghi che con lui hanno condiviso per anni microfoni radiofonici e studi televisivi. Da Max Leggeri a Ilario Di Giovambattista, due nomi molto noti tra le emittenti romane che si occupano, H24 del calcio nella capitale e che sono molto seguiti.
Addio a Stefano Scipioni
«È con profondo dolore che vi annuncio la morte del nostro amico e collega Stefano Scipioni», scrive Ilario Di Giovambattista, direttore di Radio Radio, emittente in cui interveniva Stefano Scipioni per parlare di calcio, di Roma e di Lazio. Lui, nato a Frascati, ha da sempre raccolto una miriade di consensi per il suo modo scanzonato di raccontare un tema, quello del pallone, così tanto sentito a Roma.
Il pendolino di Scipioni
Famoso anche il suo angolo ‘Il pendolino di Scipioni’ in cui si divertiva a dare pronostici sulle partite di Roma e Lazio per il fine settimana. Poi anche il suo spazio nel ‘Processo dei Tifosi’, la trasmissione di Teleroma56 condotta da Max Leggeri, con la sua mitica lavagna che faceva tanto divertire i tifosi e gli appassionati di calcio nella capitale.
(foto di copertina: frame da video di Teleroma56)